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Fase 2, Lamorgese: "Siamo ancora in emergenza, i cittadini siano responsabili"

luciana lamorgese sbarchi

Inizia la fase 2 ma il pericolo di aumento dei contagi è alto: Luciana Lamorgese invita i cittadini alla responsabilità.

“Siamo ancora in una fase molto delicata, che da questa settimana ci consente una riapertura delle attività, seppure parziale, e un limitato allentamento delle prescrizioni sui movimenti delle persone”. La fase 2 ha preso il via ma la paura che i contagi possano aumentare e il timore di un nuovo lockdown sono palpabili: Luciana Lamorgese invita i cittadini alla responsabilità. “Mi appello ancora una volta all’autocontrollo dei singoli cittadini per quanto riguarda il rispetto rigoroso delle norme di sicurezza imposte dall’emergenza sanitaria”, ha detto il ministro degli Interni in un’intervista per La Stampa.

Fase 2, Lamorgese invita alla responsabilità

Luciana Lamorgese rivela le sue preoccupazioni sulla fase 2 e invita gli italiani a proseguire nel rispetto delle norme e delle prescrizioni per limitare l’aumento dei contagi. “Nella prima fase di chiusura – ha detto il ministro -, i cittadini hanno già dimostrato la consapevolezza sui comportamenti da tenere per evitare la diffusione del virus. E proprio ora – aggiunge – nel momento in cui circoleranno molte più persone nelle strade e sui mezzi di trasporto e riapriranno aziende e attività professionali, dobbiamo proteggerci e proteggere gli altri dal contagio. Mantenendo quegli stili di vita che abbiamo già responsabilmente modificato nella prima fase dell’ emergenza”.

Se dunque è possibile spostarsi per visitare i congiunti, “i controlli – che non mancheranno – hanno il primario obiettivo di salvaguardare la salute pubblica”.

“L’indicazione del Ministero – ha proseguito Lamorgese – è che le verifiche dovranno essere svolte con equilibrio tenendo conto delle singole situazioni. Per questo si dovrà far rispettare in modo rigoroso il divieto di assembramento, garantendo il necessario distanziamento tra le persone e l’adozione di tutte le cautele anche attraverso le misure di protezione individuale previste. Si dovrà tenere conto, inoltre, dell’ impatto che i controlli possono avere sulla vita quotidiana delle persone”.

L’autocertificazione

Nella fase 2, spiega infine Lamorgese, l’autocertificazione non è necessaria per chi si sposta per andare al lavoro, per fare una passeggiata o per sport. “L’autodichiarazione – ricorda ancora il ministro – è uno strumento che tutela anche in questa seconda fase dell’emergenza sanitaria lo stesso cittadino sottoposto a controllo. Serve, tra l’altro, a dichiarare che non si sta violando la quarantena”.