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Massimo Giletti sul caso Bonafede: "Minacce? Parlerò ancora domenica"

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Massimo Giletti, nonostante le minacce, torna a parlare del caso Bonafede domenica a Non è L'arena. "Accuse infamanti"risponde il ministro.

Massimo Giletti ritorna a parlare del caso Di Matteo-Bonafede, nonostante le minacce ricevute, e promette giustizia per il presunto scandalo scoppiato proprio nella sua trasmissione. Appuntamento domenica: “Tornerò a parlare”.

Giletti sul caso Bonafede: “Tornerò a parlare”

A Non è L’Arena Massimo Giletti, attraverso la persona del magistrato Nino Di Matteo, ha acceso un riflettore su una vicenda che sta facendo parlare tutta l’Italia e coinvolgendo anche i vertici del governo. Il magistrato ha raccontato in diretta tv che nel giugno 2018 il ministro Bonafede lo chiamò per offrirgli il posto di direttore delle carceri o direttore generale degli affari penali al ministero ma, quelle stesse proposte, in poco tempo, esattamente 24 ore, vennero ritirate.

Cos’è successo a Non è l’Arena

Secondo quanto raccontato dal magistrato, nelle 24 ore intercorse tra la telefonata della proposta ed il ritiro sono state rilevate alcune informazioni che il Gom della polizia penitenziaria aveva trasmesso alla procura nazionale antimafia ma anche alla direzione del Dap, quindi penso fossero conosciute dal ministro, avevano descritto la reazione di importantissimi capimafia, legati anche a Giuseppe Graviano e ad altri stragisti all’indiscrezione che io potessi essere nominato a capo del Dap”. I capimafia non volevano la nomina di Di Matteo.

La posizione di Massimo Giletti

In mezzo alla bufera per le dichiarazioni forti il giornalista Massimo Giletti. A seguito della vicenda, il conduttore ha ricevuto minacce e pressioni ma non si arrende. “A chi mi minaccia dico che domenica prossima ne riparlerò a Non è l’Arena. Si è tenuto dentro questa cosa per due anni – ha dichiarato Giletti a L’aria che tira -. Io sono molto amareggiato, sto ricevendo insulti, minacce da troppo tempo. Adesso mi sono rotto le scatole. Dico subito a chi mi minaccia che domenica tornerò a parlare di questa storia“.

La replica di Bonafede

Il ministro Bonafede, dopo le dichiarazioni del magistrato, ha rivendicato la sua posizione d’integrità ed ha sottolineato la sua assoluta avversità alle mafie. “Un’ipotesi tanto infamante quanto infondata e assurda – ha dichiarato Bonafede – . È sufficiente ricordare che, quando decisi di contattare il dottor Di Matteo, quelle esternazioni di detenuti mafiosi in carcere erano già presso il mio Ministero da qualche giorno. D’altronde, se mi fossi lasciato influenzare dalle reazioni dei mafiosi non avrei certo chiamato io il dottor Di Matteo per valutare con lui la possibilità di collaborare in una posizione di rilievo”. Intanto il mondo della politica si divide e da Forza Italia chiedono le dimissioni del ministro.