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Migranti, Bellanova: "Senza regolarizzazioni, rifletto sulle mie dimissioni"

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Senza il via libera alle regolarizzazioni dei migranti, Bellanova è pronta alle dimissioni: "Non sono qui a fare tappezzeria".

Quello della regolarizzazione dei migranti irregolari, per far fronte all’emergenza sanitaria e alla crisi economica in atto, è uno dei tanti nodi ancora da sciogliere all’interno della maggioranza per la stesura del decreto maggio e la ripartenza del Paese. A farsene portavoce è, in modo particolare, la ministra delle Politiche agricole Teresa Bellanova, la quale ha ribadito che non si tratta di una “battaglia strumentale per il consenso” quanto, piuttosto, una necessità da cui dipende la sua stessa permanenza al governo: in caso di nulla di fatto, non esclude la possibilità di presentare al presidente del Consiglio le proprie dimissioni.

Bellanova minaccia le dimissioni

Ai microfoni di Radio Anch’io, la ministra Bellanova ha ribadito che la regolarizzazione non ha a che fare con il gioco politico, dal momento che i lavoratori interessati dalla manovra non possono accedere alle urne: “In questo Paese, anche in questa fase di crisi, tanti guardano al consenso, a fare misure per dire ‘ti ho dato, ora votatemi’. Noi stiamo facendo una battaglia per quelli che non voteranno o che almeno non voteranno nei prossimi anni”.

“Se la misura non passa, questo, per me, è motivo di riflessione sulla mia permanenza nel governo” ha continuato la ministra. “Non sono qui per fare tappezzeria. Ci sono delle questioni che non si sono volute affrontare o che sono state affrontate in maniera sbagliata”. L’obiettivo è “concedere un permesso di soggiorno temporaneo per sei mesi, rinnovabile per altri sei, per le aziende e le famiglie che vogliono regolarizzare. Ci sarà anche un contributo per lo Stato, anche se non bisogna esagerare: si tratta di persone sfruttate per 3 euro l’ora facendo concorrenza sleale alle imprese che rispettano le regole”.

Lamorgese: “Condivisione di fondo”

A sostegno delle misure chieste dalla ministra dell’Agricoltura interviene Luciana Lamorgese, che parla di una “condivisione di fondo. Ieri abbiamo avuto degli incontri. Riguarderà anche tanti italiani oltre che gli stranieri. C’è la necessità di far emergere questi lavoratori non solo per garantire i diritti delle persone, ma anche per esigenze di sicurezza sanitaria che in questo momento sono necessarie. Stiamo lavorando e spero che nelle prossime ore si riesca ad arrivare ad un testo definito”.