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Scontro nella maggioranza sul reddito d'emergenza

Scontro maggioranza reddito emergenza

Iv dice no al reddito d'emergenza, grande punto fermo per il M5s: scontro nella maggioranza.

Continuano gli scontri nella maggioranza di governo e questa volta il terreno di battaglia è quello del reddito di emergenza che dovrebbe essere inserito nel famoso decreto aprile, ormai diventato maggio. La polemica vede da una parte Italia Viva, che non considera il sussidio fino a 800 euro per le famiglie che non hanno avuto accesso ad alcun aiuto durante la pandemia – compresi i lavoratori in nero – una vera soluzione, e dall’altra il Movimento 5 Stelle che invece ha sempre fatto del reddito di emergenza (così come, in precedenza, quello di cittadinanza) un suo punto fermo.

Scontro in maggioranza sul reddito d’emergenza

La rappresentante Iv al governo, la ministra delle Politiche Agricole Teresa Bellanova, ha così commentato la vicenda ai microfoni di Skytg24: “Fra due mesi in Italia continueremo ad avere le fasce di povertà oltre a quelle persone che fino a due mesi fa avevano un reddito dignitoso e che oggi hanno visto saltare tutti i loro programmi”. Stando infatti a quanto dichiarato dalla ministra del Lavoro, Nunzia Catalfo, la misura non dovrebbe essere un sussidio strutturale, ma sarà a tempo, probabilmente 2 mesi e prevedrà una spesa tra 1,2 e 1,8 miliardi.

Italia Viva dice un secco no

“Non è con l’assistenzialismo che riparte questo Paese ma dobbiamo investire nel sistema produttivo e garantire a queste persone di vivere in modo dignitoso. Dare un sussidio per due mesi non risolve il problema”, ha detto sempre la Bellanova. Dello stesso tenore anche il commento rilasciato da Matteo Renzi ad Enews:”Uno tsunami occupazionale si abbatterà sul nostro Paese tra qualche mese. Non di soli sussidi vive l’uomo. Vanno bene tutti gli interventi di aiuto a chi è in difficoltà ma vanno dati i soldi per far riprendere l’economia, altrimenti tra sei mesi i sussidi saranno finiti, il debito sarà al 160% del pil e le persone scenderanno in piazza, mentre i mercati internazionali balleranno. Bisogna ripartire”.