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Zingaretti: "La regolarizzazione dei migranti è un'esigenza nazionale"

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Per Zingaretti e il PD la regolarizzazione dei lavoratori migranti è un'esigenza produttiva, di umanità, del lavoro e anche sanitaria.

Il segretario del Partito Democratico Nicola Zingaretti ha chiarito la posizione dei dem in merito ai temi che stanno dividendo la maggioranza di governo in questi concitati giorni di emergenza coronavirus. Tra questi c’è sicuramente la regolarizzazione dei lavoratori migranti proposta dalla ministra alle Politiche Agricole Teresa Bellanova, di Italia Viva. “Sulla regolarizzazione spero si trovi una soluzione, l’impianto proposto dalla ministra Bellanova è corretto: c’è una esigenza produttiva, di umanità, del lavoro e anche sanitaria per controllare chi circola nel nostro paese, credo che l’eccesso di rigidità sia dovuto più a questioni di visibilità politica che alla misura”.

Zingaretti: “La regolarizzazione dei migranti è un’esigenza”

Zingaretti, in un’intervista rilasciata a Skytg24, si è poi soffermato anche sul tanto discusso decreto maggio, ex aprile, che dovrebbe prevedere un sostegno diretto all’economia italiana, ma sul quale nella maggioranza si fa ancora molta fatica a trovare una quadratura: “Il dato molto positivo è che si sono fatte due manovre per una massa finanziaria di 80 miliardi che ne muoverà centinaia per dare fiducia e certezza. I pilastri sono due: sostegno alle imprese non per governarle, né per nazionalizzarle, queste sono balle, nessuno ci ha mai pensato, c’è un sostegno dovuto per molti a fondo perduto. Il primo grande pilastro – prosegue Zingaretti – è quindi la ripresa e difendere le aziende italiane dalle aggressioni straniere, il secondo pilastro è pensare a chi non ce la fa, centinaia di migliaia persone non ritroveranno il posto di lavoro perché magari era precario e hanno bisogno di essere accompagnati, non possiamo lasciare sole queste persone, il rischio è l’aumento delle diseguaglianze sociali, è a rischio la democrazia del paese”.

Il decreto maggio e le vecchie pecche italiane

L’analisi fornita dal segretario del PD, pone poi l’accento su vecchie grane da sempre purtroppo conformi all’operato dei pubblici uffici e amministrazioni nazionali: Lentezza e burocrazia, stiamo riscoprendo che il sistema paese non funziona, penso alla cassa integrazione, ma non sono problemi dell’oggi, scopriamo che quando c’è bisogno di un intervento trasparente di sostegno all’economia c’è troppa burocrazia. Il PD ha chiesto che nel decreto di aprile ci siano segnali contro la burocrazia. Ad esempio – ha aggiunto il segretario dem – sulle energie rinnovabili, il digitale, l’aiuto all’economia circolare, l’efficientamento degli ecobonus per gli edifici servono misure che rendano facile spendere queste risorse, anche perché non sono aiuti è l’inizio della costruzione della nuova Italia di cui abbiamo bisogno”.

L’emergenza scuola

A dividere la maggioranza, oltre ai temi economici, c’è anche la situazione della scuola, con i ragazzi che hanno smesso di andare in aula a fine febbraio e che molto probabilmente avranno problemi a tornarci anche a settembre. Per Zingaretti, “le scelte vanno prese molto prima di settembre, i bambini non possono essere affidati ai nonni, c’è un problema immediato, per questo ci sarà nella manovra un incentivo su questo, ma il grande tema è verificare nel corso dell’estate come è possibile garantire una socialità a bambini e bambine e ripensare la scuola perché comunque si riprenda il ciclo formativo e la dimensione collettiva dell’essere bambino, ragazzo, studente”.