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Il Tar accoglie il ricorso del governo contro l'ordinanza della Calabria

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E' stato accolto dal Tar il ricorso presentato dal Consiglio dei Ministri nei confronti dell'ordinanza della Calabria sulla riapertura di bar e ristoranti.

Il Tar di Catanzaro ha accolto il ricorso presentato dal governo contro l’ordinanza di Regione Calabria relativa alla riapertura di bar, agriturismi e ristoranti con consumazione all’aperto.

Calabria: Tar accoglie ricorso del governo

L’esecutivo si era rivolto all’Avvocatura dello Stato e di conseguenza al tribunale sostenendo che il provvedimento contenesse alcune previsioni “che anticipavano l’efficacia di disposizioni di allentamento delle misure restrittive di contrasto e contenimento del contagio da Covid-19 che il Dpcm del 26 aprile 2020 introduce solo a partire dal 4 maggio 2020“. Inoltre contestava anche che l’emanazione dell’ordinanza fosse avvenuta senza interlocuzioni formali col governo e dopo un iter lacunoso e privo di argomentazioni scientifiche.

Da parte sua l’amministrazione guidata da Jole Santelli sosteneva l’inammissibilità del ricorso del governo per difetto di giurisdizione. Riteneva infatti che il provvedimento regionale fosse pienamente conforme ai principi di adeguatezza e proporzionalità richiamati dal Decreto Legge 19 del 2020. I quali richiedono di modulare le misure limitative di prerogative costituzionali al rischio effettivamente presente su specifiche parti del territorio.

Resta ora da capire come agirà Regione Calabria e se si troverà costretta a chiudere nuovamente bar e ristoranti. Ipotesi che non sembra ritenere plausibile l’avvocato Morcavallo, uno dei legali che l’ha assistita. Pur parlando di una decisione rispettabile, ha infatti sostenuto che sia ininfluente. Questo perché l’ordinanza ha avuto piena esecuzione per 11 giorni e il Governo ha preannunciato che disporrà l’apertura di bar e ristoranti a livello generale. “La Regione ha vinto con il mancato accoglimento del decreto cautelare e ha avuto un importante risultato acquisendo la primazia politico-istituzionale di tutela delle prerogative costituzionali delle regioni“, ha spiegato.