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Coronavirus, Conte rassicura: "Non passeremo l'estate in quarantena"

bozza dpcm 15 giugno

In un'intervista rilasciata al Corriere della Sera, il premier Conte ha parlato del futuro dell'Italia nella Fase 2 dell'emergenza coronavirus.

È un Giuseppe Conte ottimista quello intervistato dal Corriere della Sera in merito al futuro del nostro Paese nel contesto dell’emergenza coronavirus, ormai nel pieno della Fase 2 e con l’ultimo Dpcm in via di scadenza per il prossimo 18 maggio. Il presidente del Consiglio ha infatti espresso positività per i prossimi mesi, nonostante la prevista crisi economica che si appresta a travolgere l’Italia a seguito del lockdown delle attività produttive su tutto il territorio nazionale.

Coronavirus, l’intervista a Giuseppe Conte

In merito a un possibile ritorno alla normalità per milioni di italiani, il premier Conte ha rassicurato sul fatto che i cittadini non saranno costretti a trascorrere i mesi estivi relegati in casa nell’attesa che il virus sparisca: Quest’estate non staremo al balcone e la bellezza dell’Italia non rimarrà in quarantena. Potremo andare al mare, in montagna, godere delle nostre città. E sarebbe bello che gli italiani trascorressero le ferie in Italia, anche se lo faremo in modo diverso, con regole e cautele. Attendiamo l’evoluzione del quadro epidemiologico per fornire indicazioni precise su date e programmazione”.

Malgrado ciò tuttavia, il presidente del Consiglio non può non riconoscere che stiamo per andare incontro a uno scenario di recessione economica globale nella quale l’Italia sarà uno dei paesi più colpiti: “Saranno mesi molto difficili, siamo di fronte alla prova più dura dal Dopoguerra. Avremo una brusca caduta del Pil e le conseguenze economiche saranno molto dolorose. Il governo ce la sta mettendo tutta e continuerà a operare con la massima determinazione per garantire la tenuta sociale ed economica del Paese e renderlo più competitivo, più equo e inclusivo”.

Proprio per quanto riguarda la recessione che ci aspetta, il premier ha voluto tranquillizzare gli imprenditori garantendo la possibilità di stanziare gli aiuti originariamente previsti dal governo per 400 miliardi di euro, misure che sono state tuttavia criticate da Confindustria la quale le ha definite assistenziali: “Abbiamo un’interlocuzione continua con il sistema bancario, per rimuovere eventuali passaggi che rallentino l’erogazione. Con il nuovo decreto-legge rafforzeremo il Fondo centrale di garanzia gestito dal Mediocredito centrale con 4 miliardi di euro e arriveranno 30 miliardi per l’attività di garanzia da parte di Sace”.

La ripartenza di scuole e attività

Sulla ripresa della vita quotidiana com’era prima dell’emergenza coronavirus, Conte ha illustrato le modalità con cui verrà gestito ad esempio il ritorno a scuola per gli studenti italiani: “Il rientro deve essere gestito in modo unitario su tutto il territorio nazionale. Stiamo lavorando con la ministra Azzolina a un ventaglio di soluzioni così che a tutti i nostri studenti venga assicurato il rientro in classe a settembre in condizioni di sicurezza”. A partire dal 18 giugno inoltre dovrebbero peraltro partire gli esami di Maturità, con l’unica prova orale che verrà svolto in classe alla presenza della commissione.

Per quanto riguarda invece un eventuale anticipo delle riaperture per attività come bar, ristoranti e parrucchieri, l’atteggiamento rimane quello di procedere con cautela e prudenza: “Stiamo raccogliendo i dati dell’ultimo monitoraggio e con gli esperti stiamo definendo regole chiare sulla sicurezza per lavoratori e clienti. Se sul piano epidemiologico la situazione rimarrà sotto controllo, potremo concordare con le Regioni alcune anticipazioni. L’importante è procedere sulla base di monitoraggi puntuali, perché per le imprudenze pagheremmo costi enormi.

I litigi in seno alla maggioranza

Alla domanda sui forti attriti politici presenti all’interno del governo e della maggioranza, provocati in larga misura dalla componente legata a Matteo Renzi, il presidente del Consiglio ha risposto: “Italia Viva pone delle questioni, a volte, con particolare vivacità. Ma sono convinto che da questo confronto ripartiremo più forti e coesi. Io sono qui per tirare il Paese fuori dalle sabbie mobili di un’emergenza senza precedenti. Lavoro per l’Italia, non per me stesso”.

Proprio su un’eventuale voto di sfiducia di Italia Viva nei confronti del ministro della Giustizia Alfonso Bonafede Conte ha inoltre ribadito: “Mi amareggiano alcune illazioni che si alimentano su questa vicenda. Parliamo del ministro che con il provvedimento sulla corruzione ha sbarrato la porta delle istituzioni agli appetiti criminali. Continuerà a farlo, a testa alta, con il contributo di tutte le forze di maggioranza sui temi della giustizia”.

In ultimo, il capo del governo ha espresso la propria soddisfazione per la liberazione di Silvia Romano, avvenuta nella giornata di sabato: “Siamo davvero felici per Silvia Romano e per i suoi familiari. […] Il merito è dei nostri servizi di intelligence, in particolare della nostra Agenzia esterna, del lavoro investigativo dell’autorità giudiziaria, della costante attenzione del ministro Di Maio e della Farnesina e del ministro Guerini e della Difesa. La protezione della vita dei nostri connazionali è una priorità per il Governo.