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Elezioni regionali a luglio? Arriva il "no" della maggioranza

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Elezioni regionali a luglio? Partiti e governi restano divisi, con la maggioranza che spinge per rimandare il voto. Election day in autunno?

Elezioni regionali a Luglio? Al via l’esame del decreto in commissione Affari costituzionali della Camera. Divisi i partiti e i governatori, con Zaia che chiede il voto in estate, mentre Pd, M5S, Leu e Iv restano contrari. Ipotesi election day in autunno.

Il no della maggioranza

Per la maggioranza è un secco “no” per l’elezioni regionali a luglio, con il Governo che sceglie di non intervenire direttamente sull’argomento lasciando che sia il Parlamento a esprimersi, non appoggiando quindi la richiesta dei governatori uscenti. Non mancano però perplessità su una riapertura dei seggi in estate, con il ministro D’Inca che non esclude un possibile election day a fine settembre assieme al referendum costituzionale. Il decreto elezioni sarà in esame nella mattina di mercoledì 13 maggio in commissione Affari costituzionali della Camera, con il sottosegretario all’Interno Achille Variati che su questa preventiva riapertura si è così espresso: “Il governo non presenterà emendamenti su questo decreto e valuterà eventuali emendamenti parlamentari”.

Eppure, le forze che sostengono l’esecutivo – Pd, Leu e M5S – puntano a blindare il testo, preannunciando l’intenzione di non voler presentare emendamenti. Scadenza del termine venerdì 15 maggio. Concordi nel non far svolgere l’elezioni a luglio anche Forza Italia, con Fdl che invece esorta il Governo a esprimersi con “indicazioni chiare”, non esprimendosi in merito. Lega, invece, contraria, nonostante la richiesta del leghista Luca Zaia che chiedeva di andare al voto tra due mesi. Si apprende che Conte, insieme ai ministri Boccia e Speranza, aveva accolto le richieste dei vari governatori – in occasione della riunione per le riaperture differenziate a partire da lunedì 18 maggio – limitandosi a un “vedremo”. L’ipotesi di accorpare il referendum sul taglio degli eletti alle regionali e amministrative in autunno resta comunque in campo. In caso di ulteriore rinvio delle elezioni oltre l’autunno, il Governo dovrà procedere con un nuovo decreto ad hoc.

Partiti e governatori

I deputati del M5S hanno ribadito la contrarietà a votare in estate, poiché non ci sarebbero le condizioni: “Già le audizioni avevano dato alcune prime indicazioni in questo senso. Il confronto avvenuto tra i gruppi oggi in commissione e con il governo, rappresentato dal sottosegretario Variati, ci indica chiaramente che, data l’emergenza sanitaria, è giusto procedere con il rinvio di elezioni regionali e comunali in autunno“. Stefano Ceccanti, capogruppo dem in commissione, parla a nome del Pd, per il quale l’esame del decreto è molto importante: “Trattandosi di regole del gioco, proceda con amplissimo consenso, meglio se unanime, al di là della linea divisoria tra maggioranza ed opposizione. Su due argomenti si può ottenere una sostanziale unanimità. Il primo è la soppressione della possibilità di procedere ad un ulteriore rinvio delle elezioni oltre la finestra autunnale senza ricorrere ad un decreto. Nel corso delle audizioni e nell’esame del Comitato per la legislazione è stato fatto rilevare che quell’eventualità deve essere normata in termini più rigorosi. Il secondo è lo spostamento delle elezioni provinciali ad una data successiva rispetto alle comunali”. Del tutto contrari invece Zaia, Toti e De Luca, alla guida della Campania, che andrebbero per un voto a luglio e per il quale hanno chiesto l’appoggio al Governo, che difficilmente si schiererà al loro fianco.