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Il pianto di Teresa Bellanova: "Lacrime perché ho combattuto"

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Teresa Bellanova torna sulle lacrime versate nella serata di giovedì 14 maggio e su Facebook spiega perché ha pianto.

Teresa Bellanova si è lasciata andare a un lungo pianto durante la conferenza stampa sulla presentazione del Decreto Rilancio. E adesso il ministro in quota Italia Viva risponde con un lungo messaggio su Facebook a chi l’accusa di aver versato lacrime a comando. La ministra delle politiche agricole sui social commenta così: “È vero. Ho pianto. Ho faticato, ho combattuto, e alla fine ho pianto. Hanno accostato le mie lacrime ad altre lacrime (quelle dell’ex ministro Fornero, ndr): le hanno riportate ad un genere, quello femminile. Io invece ho avuto la forza di piangere – sì, la forza – perché ho fatto una battaglia per qualcosa in cui credevo sin dall’inizio, perché ho chiuso il cerchio di una vita che non è soltanto la mia, ma è quella di tantissime donne e uomini che come me hanno lavorato nei campi”.

Il significato del pianto di Teresa Bellanova

Così, su Facebook, Teresa Bellanova – ministro delle politiche agricole – invita tutti coloro che hanno commentato in modo dispregiativo a fare un passo indietro. “Però una cosa la voglio dire, a chi sta con me e a chi sta contro di me: le lacrime non le giudicate perché appartengono non a me sola, ma a chi ha ogni giorno il coraggio di sfidare per cambiare, sapendo che si può perdere o vincere – scrive ancora la Bellanova su Facebook -. Sono cose che hanno a che fare con la vita, con l’impeto e la forza delle idee. Le lacrime sono il segno costitutivo, generativo della nostra specie”.

Per Teresa Bellanova chi teme le lacrime: “O chi non ne comprende il senso e la forza, ha perso di vista il carattere più importante dell’umano: la coscienza delle cose, quant’è prezioso mostrarsi vulnerabili. Se abbiamo perso di vista questo, se non sappiamo più riconoscere cosa significa il pianto di chi crede in quello che fa, è preoccupante. Più di ogni battaglia, vinta o persa che sia”.

Infine, il ministro delle politiche agricole chiosa: “La forza delle donne, ed anche di molti uomini, è proprio saper piangere: non esiste un ‘pianto di genere’ perché l’unico genere capace di pianto è quello umano. Le donne qui non c’entrano nulla: c’entrano coloro che ogni giorno portano avanti le battaglie in cui credono, magari impopolari ma giuste. Quelli che avanzano il cuore senza bisogno di calcolare le distanze. Spostano la notte più in là. E credono nella politica che guarda in faccia i problemi che attendono risposte”.