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Silvia Romano, senatrice leghista pubblica foto che irride la ragazza

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"Portatemi in Siria che poi dividiamo", è polemica per un tweet in cui la senatrice leghista Roberta Ferrero irride la volontaria Silvia Romano.

Continua a non avere pace Silvia Romano, che dal giorno in cui ha messo piede in Italia è bersaglio di ogni genere di insulto e calunnia da parte di migliaia di cittadini italiani, probabilmente adirati dal fatto che una donna possa essere sopravvissuta con le proprie forze a una prigionia di 18 mesi n Somalia. L’ultimo attacco alla ragazza in ordine di tempo arriva direttamente dalle fila della Lega e più precisamente da parte della senatrice Roberta Ferrero, che sul proprio profilo Twitter ha condiviso una fotografia dove un uomo con un velo in testa irride la 25enne facendo riferimento ai soldi versati per il presunto riscatto.

Silvia Romano, il tweet della senatrice leghista


Nella fotografia condivisa dalla senatrice Ferrero, da lei stessa definita didascalicamente come “la protesta di un cittadino”, si può infatti vedere un uomo bardato con un pezzo di stoffa (a imitare rozzamente l’abito con cui Silvia Romano è arrivata all’aeroporto di Ciampino) mentre regge un cartello con sopra scritto a chiare lettere: “Portatemi in Siria che poi dividiamo”.

Un diretto riferimento ai presunti 4 milioni di euro versati dal governo italiano per liberare la ragazza, ma che l’uomo della fotografia allude possano essere finiti nelle tasche della volontaria italiana. L’autore dell’immagine compie inoltre un grossolano errore di geografia, indicando nel cartello un fantomatico rapimento avvenuto in Siria quando in realtà Silvia Romano è stata rapita in Kenya e successivamente portata in Somalia.


Ovviamente l’immagine non ha mancato di sollevare polemiche tra gli altri esponenti politici. Tra questi la deputata e sottosegretaria di Stato del Pd Alessia Morani, che commentando il tweet ha dichiarato: “Per essere così indecenti comincio a pensare che nella Lega di Salvini facciano accurate selezioni. Altrimenti non si spiega come siano tutti concentrati in quel partito”.