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Recovery Fund, Conte soddisfatto per l'accordo tra Francia e Germania

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Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha definito "passo importante" l'accordo franco-tedesco in merito all'istituzione del Recovery Fund.

Con un tweet pubblicato nella serata del 18 maggio, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte si è detto soddisfatto dell’accordo tra il presidente francese Emmanuel Macron e la cancelliera tedesca Angela Merkel per l’istituzione del Recovery Fund con i primi 500 miliardi di euro a fondo perduto. Nel messaggio, il premier ha tuttavia sottolineato come ora sia necessario aumentare gli aiuti previsti per famiglie e imprese, confidando nelle proposte della Commissione Europea.

Recovery Fund, Conte soddisfatto dell’accordo

Nel tweet, il premier Conte ha affermato: “La proposta franco-tedesca (500 miliardi a fondo perduto) è un primo passo importante nella direzione auspicata dall’Italia. Ma per superare la crisi e aiutare imprese e famiglie serve ampliare il Recovery Fund. Fiduciosi in una proposta ambiziosa da parte della Commissione Europea”. Fonti di Palazzo Chigi aggiungono inoltre come la proposta franco-tedesca abbia il merito di aver recepito elementi portati avanti anche dall’Italia riguardo i trasferimenti e il meccanismo di anticipo delle risorse, cioè quello che viene comunemente chiamato front loading.

Le autorità italiane avevano poi commentato l’accordo esprimendo soddisfazione per la presenza del cosiddetto Green Deal e per l’attenzione posta alla salvaguardia del l’industria europea, così duramente provato dal lockdown forzato: “In sintonia con le nostre proposte vi è anche l’attenzione per il Green Deal, il sostegno del tessuto industriale europeo, e la prospettiva di armonizzare il quadro regolatorio fiscale”.

La votazione del 15 maggio

Il Recovery Fund era stato precedentemente esaminato dal Parlamento Europeo lo scorso 15 maggio, quando il pacchetto di riforme venne approvato con 505 voti a favore e 119 contrari. Per quanto riguarda gli europarlamentari italiani, hanno votato favorevolmente quelli di Pd, M5s e Forza Italia che avevano votato sì mentre quelli di Lega e Fratelli d’Italia hanno preferito astenersi in polemica con la misura.