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Di Maio: "Troppe tensioni in Parlamento, il Paese è a rischio"

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Il monito del Ministro degli Esteri: "Il Parlamento si dia una calmata, c'è il rischio di tensioni sociali fuori dal Palazzo".

Si dice preoccupato Luigi Di Maio. Il Ministro degli Esteri teme le tensioni sociali dovute alla crisi economica causata dal Coronavirus. E quanto accaduto all’interno del Palazzo di Governo, negli ultimi giorni, rischia di essere la scintilla che darà il via alle rivolte popolari. In una lunga intervista a Il Messaggero, infatti, il titolare della Farnesina evidenzia: “Il rischio che lo stato di tensione registrato nelle aule parlamentari possa allargarsi anche al di fuori del Palazzo c’è. La politica ha il compito ed il dovere di salvaguardare la tenuta del Paese”. Il riferimento di Di Maio è senza dubbio alla sfiducia a Bonafede – poi non approvata – e allo scontro verbale tra Ricciardi e i parlamentari della Lega che ha comportato una sospensione della seduta alla Camera.

Di Maio e la presunta crisi di governo

Luigi Di Maio non si capacita su come sia possibile parlare, in un periodo di forte crisi economica e di emergenza sanitaria, di un possibile rimpasto di governo. Anzi, secondo l’esponente pentastellato l’esecutivo guidato da Giuseppe Conte è: “Solido, pensare di farlo cadere in questo momento sarebbe folle. Non è un’opzione nemmeno il rimpasto di cui qualcuno parla. Bisogna piuttosto lavorare per dare risposte al Paese. Solo in Italia si parla di crisi di governo in questo periodo, quando bisognerebbe far fronte comune contro il Coronavirus“.

Sulla figura di Mario Draghi – spesso indicato come successore di Giuseppe Conte per guidare un esecutivo tecnico nel prossimo futuro – Di Maio si esprime così: “Una persona perbene e autorevole che però viene spesso utilizzata per far polemica politica”.

Le vacanze estive in Europa

Ma il titolare della Farnesina deve guardare soprattutto ai rapporti con i dirimpettai europei. In vista delle vacanze estive, Di Maio si dice fiducioso: “Bisogna riaprire i corridoi turistici con l’Europa, soprattutto con i cittadini tedeschi che da sempre sono affezionati all’Italia come meta turistica”.

Il Ministro degli Esteri italiano ha spiegato che: “Qualora fosse necessario, dopo il 3 giugno mi recherò in Germania, Slovenia, Austria per parlarne direttamente con i miei colleghi. Mentre il 4 vedrò Le Drian a Roma: un’occasione per mostrare il reale stato di salute del nostro Paese”.