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Dall’Europa sono in arrivo i fondi del cosiddetto Recovery Fund: il premier Giuseppe Conte ha spiegato come utilizzarli e far ripartire l’economia italiana. Incentivi per la digitalizzazione, rafforzamento delle imprese, riduzione della burocrazia, riforma fiscale: questi i punti affrontati dal presidente del Consiglio in una lettera pubblicata sul Corriere della Sera. Azioni che Conte ritiene fondamentali per la ripartenza del Paese Italia nella Fase 2 dell’emergenza coronavirus.
Recovery Fund, l’intervento di Conte
“Questo è il momento per alzare la testa e volgere il nostro sguardo al futuro. – ha scritto il premier – Abbracciando questa prospettiva, con coraggio e visione, trasformeremo questa crisi in opportunità. Ci sono alcune azioni fondamentali per recuperare il divario di crescita economica e produttività, nei confronti degli altri Paesi europei, che ci ha caratterizzato soprattutto negli ultimi vent’anni.
Incentivi alla digitalizzazione
Tra i punti più interessanti, come già accennato, gli incentivi per la digitalizzazione. Conte ha parlato della diffusione dell’identità digitale, dell’interconnessione delle banche dati pubbliche e della realizzazione di una banda larga in tutto il Paese. Ma l’attenzione di Conte sul Recovery Fund è catalizzata dalle aziende e dal lavoro che nei fatti devono far ripartire l’economia.
Riduzione della burocrazia
“Occorrono una decisa azione di rilancio degli investimenti pubblici e privati e una drastica riduzione della burocrazia. – ha scritto Conte – Potremo utilizzare le risorse europee per realizzare le infrastrutture strategiche del Paese, a partire dalle grandi reti telematiche, idriche ed energetiche. Le opere pubbliche vanno sbloccate anche per mezzo di un intervento normativo a carattere temporaneo, su cui il Governo sta già lavorando”.
L’ipotesi di riforma fiscale
Il premier ha espresso poi la volontà di introdurre una seria riforma fiscale. “L’attuale disciplina fiscale è un dedalo inestricabile. – ha concluso Giuseppe Conte – Sono cinquant’anni che non si interviene più con una riforma organica, ma ci si affida a interventi che operano sovrapposizioni e stratificazioni. Dobbiamo avere il coraggio di riordinare il sistema delle deduzioni e delle detrazioni”.