In una diretta Facebook il governatore Vincenzo De Luca ha affermato che Regione Campania si accinge a sporgere una doppia querela per diffamazione nei confronti di una rete televisiva pubblica. Così ha definito quanto trasmesso, senza specificare né il canale né il format ma soltanto il giorno della messa in onda (lunedì 1 giugno): “Una trasmissionaccia con una vergognosa campagna di aggressione mediatica con dei falsi vergognosi e clamorosi“.
De Luca querela una rete per diffamazione
Il Presidente campano ha affermato che la denuncia sarà doppia in quanto si andrà sul piano penale ma anche civile, ovvero del risarcimento. La notizia che un giornalista ha riportato e che a suo dire è falsa riguarda in particolare la Asl Napoli 1, accusata di avere al suo interno infiltrazioni camorristiche. “Lui dovrebbe essere licenziato, ma in Italia viviamo in un contesto da circo equestre per cui ognuno pensa di fare quello che vuole . Si confonde per giornalismo d’inchiesta quello che in altri paesi si chiama violenza privata o cafoneria“.
De Luca ha difeso la suddetta Asl come esempio di trasparenza amministrativa e strumentalità politica. Essa, ha spiegato, è stata commissariata per dieci anni ma quando si è insediato il suo consiglio regionale ha fatto di tutto “per espellere i delinquenti“. Ha poi denunciato l’assenza del governo nella sua gestione citando il fatto che nel 2018 ha chiesto l’istituzione di un posto di Polizia all’interno dell’ospedale San Giovanni Bosco per garantirne la sicurezza ma nessuno gli ha dato ascolto. “La vicenda dell’Asl 1 sarà un simbolo dell’ignavia di chi avrebbe dovuto tutelare i cittadini e non l’ha fatto“, ha concluso.
Oltre alla doppia querela che si appresta a sporgere, il governatore ha affermato di averne fatte altre sei durante l’emergenza coronavirus sempre per diffamazione. “Non ne abbiamo parlato ma state tranquilli che quando vedete qualche porcheria sugli organi di stampa un minuto dopo arriva la denuncia per diffamazione ma in silenzio, senza fare pubblicità gratuita a nessuno“, ha dichiarato.
Le scuse di Report
Pur non citato espressamente dal Presidente campano, ci sono ottime probabilità che il programma a cui ha fatto riferimento e che vuole denunciare sia Report. Nella serata di lunedì 1 giugno 2020 ha infatti mandato in onda una puntata in cui si asseriva che il ministro dell’Interno Lamorgese avesse firmato il decreto di scioglimento dell’Asl Napoli 1 per infiltrazioni camorristiche. Un’affermazione che non trova però conferma negli uffici ministeriali.
La Procura di Napoli avrebbe infatti riconosciuto l’esistenza di una associazione mafiosa denominata Alleanza di Secondigliano che controlla e gestisce alcuni aspetti in particolare del San Giovanni Bosco. La titolare del dicastero dell’Interno non ne ha però disposto lo scioglimento come dichiarato in trasmissione.
Il conduttore della trasmissione ha quindi ammesso l’errore scusandosi con i telespettatori per aver dato un’informazione inesatta. “Il ministro Lamorgese sta ancora valutando. Come sempre quando Report sbaglia ammette il suo errore e come da legge ne darò conto nella prossima puntata“, ha dichiarato Ranucci in una nota.