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La Camera ha approvato il decreto sulla scuola: 145 voti a favore

Camera approvato decreto scuola

145 favorevoli e 122 contrari, la Camera approvato il Decreto Scuola della ministra Azzolina.

L’aula della Camera ha approvato con 145 voti a favore il decreto sulla scuola. I contrari sono stati 122. È questo l’esito di una due giorni di grande tensione, con le forze di opposizione, in particolare modo la Lega di Matteo Salvini, che hanno fatto un grande ostruzionismo nel tentativo di non far approvare il decreto. Più aperti al confronto erano invece stati Fratelli d’Italia e Forza Italia che hanno però cercato invano contatti con i gruppi della coalizione di governo per trovare un accordo e concludere il voto in giornata. L’eventuale decadenza del decreto avrebbe fatto saltare gli esami di maturità, scenario che avrebbe susciterebbe la rabbia delle famiglie e che, potenzialmente, sarebbe stato un fatto grave imputabile proprio alle forze di opposizioni. Giovedì pomeriggio, dopo il voto di fiducia incassato dal governo, era iniziato l’ostruzionismo sugli ordini del giorno, i documenti di indirizzo sull’applicazione del decreto. L’obiettivo era impedire l’approvazione del decreto entro domenica, la sua decadenza, con conseguente richiesta di dimissioni del ministro Azzolina. Un tentativo di spallata al governo. Di qui la decisione della maggioranza giovedì a mezzanotte di ricorrere alla seduta fiume, vale a dire senza interruzioni, tranne quelle ogni tre ore per sanificare l’Aula. I lavori sono dunque proseguiti tutta la notte e tutta la giornata di venerdì e sono proseguiti, ininterrottamente, fino a questa mattina con il voto finale.

Camera: approvato il decreto scuola

L’ostruzionismo ha potato a momenti di grande tensione in Aula a Montecitorio, con la sospensione della seduta quando i leghisti hanno innalzato un striscione con sopra scritto “Azzolina bocciata”. Una scelta, quella dell’ostruzionismo, criticata dalla maggioranza, con Vito Crimi che ha definito “irresponsabili” e “incoscienti” le opposizioni che con l’ostruzionismo farebbero saltare gli esami: “capricci di forze politiche miopi e assetate di potere”, ha rincarato la dose.

“Faremo di tutto per impedirlo, ma è giusto che gli italiani sappiano che livello di incoscienza si sta toccando alla Camera”, ha detto Gianluca Vacca (M5s). Ma la preoccupazione che gli esami saltino davvero e che una vittoria parlamentare si risolva in una sconfitta politica ha raggiunto le opposizioni. Pur ribadendo la contrarietà al complesso delle norme, il vicecapogruppo di Fdi Tommaso Foti, in Aula, ha preso le distanze dalla linea dura della Lega “se avessimo voluto fare ostruzionismo ora saremmo ancora alla discussione generale”, sollevando però il tema di un decreto rimasto per 53 giorni in Senato e che la Camera si è trovata a dover ratificare in poche ore.

Cosa cambia con il Decreto Scuola

Tra le novità più attese contenute nel decreto c’è il concorso straordinario previsto per circa 32 mila docenti precari con almeno tre anni di servizio. Frutto di una lunga trattativa tra governo e sindacati, il concorso si svolgerà dopo l’estate con una sola prova a risposta aperta, che scalza la prova a quiz tanto contestata. Previsto poi l’aggiornamento periodico delle graduatorie provinciali, per il prossimo triennio scolastico.

Gli esami: maturità e terza media

In merito all’esame di Stato, che quest’anno si svolgerà in presenza da parte dello studente con la sola prova orale, ma con possibilità per i membri della commissione di esaminare da remoto in videoconferenza, il decreto riporta la cornice normativa per lo svolgimento degli esami di Maturità e di terza media, dettagliati nelle disposizioni organizzative fissate dalla ministra Lucia Azzolina. Per l’esame di terza media, il voto finale coinciderà con la valutazione da parte del Consiglio di classe, che però dovrà tener conto dell’elaborato consegnato dallo studente che lo discuterà online.

Alle elementari torna il giudizio

Dal prossimo anno scolastico, il giudizio finale per gli alunni della scuola primaria sarà descrittivo e non più espresso con il voto in decimi. L’emendamento punta a valorizzare un “sistema a dimensione formativa della valutazione”, che accompagna il percorso degli studenti.

Edilizia scolastica

Il decreto concede maggiori poteri a sindaci e presidenti delle arre metropolitane in materia di edilizia scolastica. Fino al 31 dicembre 2020 potranno operare da commissari per velocizzare le pratiche per le ristrutturazioni e le nuove costruzioni delle scuole, adeguandole alle misure imposte di distanziamento per il contenimento dei contagi.