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Senato approva risoluzione della maggioranza su prossime misure

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Con 124 voti favorevoli l'Aula del Senato ha approvato la risoluzione della maggioranza relativa alle prossime misure anti coronavirus.

Dopo le comunicazioni del Ministro della Salute Roberto Speranza, il Senato ha approvato la risoluzione della maggioranza con cui il governo si impegna a fornire risposte in tempi brevi alla richiesta di riapertura di attività ricreative, ricettive congressuali, fieristiche e dei centri estivi. Il testo è stato approvato con 124 voti favorevoli, 90 contrari e nessun astenuto.

Senato approva risoluzione maggioranza

Il documento ha ricevuto il parere favorevole del ministro che ha ribadito la sua volontà di dare priorità al sostegno economico di quelle attività maggiormente in sofferenza per il protrarsi delle misure di chiusura o per la significativa incidenza delle misure di distanziamento sociale. Il tutto pur mantenendo prudenza perché “il virus continua a circolare anche in forma asintomatica“.

Nel prossimo Dpcm, ha continuato, il governo dovrà poi decidere come disciplinare gli spostamenti internazionali da e verso i Paesi extra Schengen, sottolineando che lui propende per una linea di cautela. Nono solo, ha garantito il suo impegno affinché il provvedimento contenga norme chiare sulle competizioni sportive agonistiche, sulle richieste di riapertura di centri termali, rifugi alpini, eventi fieristici e attività congressuali nonché dei centri estivi per i bambini di età tra zero e tre anni ma anche sulla riapertura delle scuole a settembre.

Bocciata la risoluzione dell’opposizione

L’Aula di Palazzo Madama ha invece bocciato la risoluzione dell’opposizione in cui Speranza ha riscontrato “punti importanti e condivisibili ma non strettamente legati ai contenuti del DPCM“. Tra i senatori che hanno preso parola, Casini ha in particolare definito moralmente sbagliato un metodo di governo che esautora il Parlamento e abusa di decreti-legge e questioni di fiducia. Anche Matteo Salvini è intervenuto per riconoscere la disponibilità del ministro ma anche per rilevare la complessità del Decreto Rilancio e chiedere al governo di mantenere le promesse in tema di cassa integrazione e di liquidità.