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Mancata zona rossa, l'audio che incastra Fontana: “9 comuni da chiudere”

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Attilio Fontana incastrato da un audio sulla mancata zona rossa nel lodigiano.

Mancata zona rossa, spunta un audio che incastrerebbe Attilio Fontana, Governatore di Regione Lombardia. Mentre la Procura di Bergamo sta indagando sul caso ‘Alzano e Nembro’, infatti, Il Fatto Quotidiano – nell’edizione cartacea di mercoledì 17 giugno – pubblica l’estratto di un audio che coinvolgerebbe il titolare del Pirellone in merito all’estensione della ‘zona rossa’ nell’area del lodigiano.

Attilio Fontana, alla data del 23 febbraio – quando la pandemia da Coronavirus in Italia era agli inizi – avrebbe indicato 9 Comuni da sottoporre al regime della ‘zona rossa’. Ma non è mai stato fatto. Si tratterebbe dell’area del lodigiano, il primo ‘focolaio’ da Coronavirus in Italia.

Mancata zona rossa, l’audio di Fontana

Aree territoriali che non sono mai state menzionate nei documenti ufficiali. Fontana, infatti, parla di: “Santo Stefano Lodigiano, San Rocco al Porto, Corno Giovine, Cornovecchio, Caselle Landi, Pizzighettone, Formigara, Gombito, Brembio”. Tutti Comuni che non sono mai stati citati. Inoltre, tra questi non rientra la città di Lodi. E Marcello Cadorna, prefetto del lodigiano, durante la riunione del 23 febbraio commenta così: “Sto facendo il calcolo, credo che dobbiamo aggiungere altri venti, ci stiamo muovendo sulle 70mila persone. Noi stiamo lavorando su quei dieci che Attilio aveva già individuato, già individuati i check, già individuato il numero dei rinforzi”.

Insomma, una situazione fuori controllo nella Bassa Lodigiana, eppure la zona rossa resterà estesa solo ai primi 10 comuni già noti (Codogno, Castiglione d’Adda, Casale, San Fiorano, Bertonico, Fombio, Terranova dei Passerini, Somaglia, Maleo e Castelgerundo).

Il prefetto Cadorna

Ed è il prefetto di Lodi a evidenziare come effettivamente la zona rossa lì sarebbe servita. Sempre nella notte del 23 febbraio, infatti, Cadorna commenta così: “Appena Attilio mi formalizza questi comuni, ma già lo sapevo perché me lo aveva comunicato Giulio (Gallera, assessore al Welfare), lavoriamo sui nuovi check perché li dobbiamo mettere su carta”. Tanto da aver già riferito tutto a Roma: “Comunico poi al dipartimento della Pubblica sicurezza – sottolinea Cadorna -, l’ho già comunicato anche al ministro dell’Interno che ci sarà un ulteriore allargamento”.

Ma secondo la ricostruzione realizzata da Il Fatto Quotidiano, il Viminale spiega: “L’allargamento riguardò i primi paesi attorno a Codogno. Inizialmente, secondo questa spiegazione, l’area comprendeva meno di dieci comuni. Una posizione che pare in contrasto rispetto ai discorsi fatti durante la riunione del 23 febbraio”. E sul caso Lodi – che non fu dichiarata zona rossa per presunta assenza di casi da Coronavirus nella data del 22 febbraio -, i medici dell’ospedale sottolineano: “Qui il 21 c’erano due pazienti positivi ricoverati. Ed era chiaro a tutti che la situazione fosse fuori controllo”.