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Conte chiude gli Stati generali: "Dobbiamo reinventare il Paese"

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Ecco quanto dichiarato da Giuseppe Conte in occasione della conferenza stampa di chiusura degli Stati Generali

Il presidente del Consiglio dei ministri, Giuseppe Conte, chiude gli Stati generali dell’economia. Ecco quanto dichiarato del Premier in occasione della conferenza stampa di chiusura.

Le dichiarazioni del premier

I lavori sono stati molto intensi, non ci siamo chiusi ma ci siamo aperti alla società civile. Abbiamo ascoltato credo 85 soggetti, ci siamo confrontati con commercio, sindacati, imprese, aziende e cittadini”, sono queste le parole con cui Giuseppe Conte ha aperto la conferenza stampa di chiusura degli Stati generali. “Abbiamo anche rivolto lo sguardo al futuro. Baricco ha espresso un concetto molto suggestivo: abbiamo aperto all’impossibile il panorama della nostra mente, allargato all’impensabile il raggio della nostra azione. Il piano di rilancio non è una semplice raccolta di riforme: non è sufficiente riformare il Paese, dobbiamo reinventarlo“, ha affermato il premier Giuseppe Conte nella conferenza stampa che chiude gli Stati Generali dell’economia. Per poi aggiungere: “Ci sono state delle ironie, non ci sono state passerelle ma abbiamo lavorato senza risparmiarci, incontrato tantissimi soggetti. Questo ci dà grande energia e forza e ci ha aiutato a mettere a fuoco i progetti. E quanto alla sede istituzionale, abbiamo scelto Villa Pamphili perché della bellezza dell’Italia non dobbiamo vergognarci“.

Sempre nel corso della conferenza il premier ha parlato anche dell’Iva: “Italia più inclusiva: dobbiamo dare impulso alla riduzione del cuneo fiscale con beneficio per i lavoratori: già a luglio avevamo predisposto una misura. È una direzione giusta che dobbiamo perseguire”. Per poi aggiungere: “La riduzione dell’Iva è una delle ipotesi che abbiamo discusso, ma non abbiamo deciso anche perché è una misura costosa. Ma c’è preoccupazione sul fatto che non sia ripartito appieno quel clima di fiducia che fa innescare il circuito dei consumi. È una misura allo studio, questa settimana sarà già decisiva per una prospettiva del genere”.

Ma non solo, “Il piano di rilancio nella versione definitiva sarà l’orizzonte dell’azione del governo. Da qui ricaveremo le riforme del Recovery Plan che presenteremo a settembre. Poi ci sono misure di più immediato impatto e abbiamo sicuramente valutato la necessità di intervenire per un ulteriore scostamento” di bilancio. “Non abbiamo ancora fatto di conto ma fra un po’ dovremo metterci intorno a un tavolo. L’aggiornamento è costante anche rispetto ai flussi di cassa dello Stato”. Il premier ha inoltre mostrato fiducia nel fatto che il governo arrivi a fine legislatura. “Lavoriamo in un clima assolutamente produttivo e positivo. Che ci sia stata qualche notazione critica avviene in tutte le famiglie. Sono fiducioso per la prospettiva dei prossimi mesi e anche di fine legislatura. Alcune misure hanno un orizzonte pluriennale. Non si può fare tutto in qualche settimana o mese “.

Il presidente del Consiglio dei ministri, in merito all’opposizione ha poi affermato: “Le forze del centrodestra non hanno raccolto il mio primo invito, tornerò a proporre una nuova occasione di confronto. Penso sia meglio incontrarsi con ciascuna forza per avere maggiore tranquillità con uno spazio dedicato”. Tra i punti al centro dell’attenzione del governo, inoltre “ “il contrasto alla povertà educativa, investire tantissimo in Università, ricerca, scuola, formazione continua di lavoratori e professionisti, altrimenti non riusciremo a colmare il gap di produttività con gli altri Paesi”.

Per quanto riguarda lo scontro tra Governo e Autostrade, inoltre, Conte ha sottolineato che sul suo tavolo “non c’è una proposta accettabile. Credo che ci avviamo verso una soluzione obbligata, se in extremis arriverà un’altra proposta saremmo obbligati a valutarla Il caso per me va chiuso e subito”.