> > La svolta di Alessandro Di Battista: meno politica, più car sharing

La svolta di Alessandro Di Battista: meno politica, più car sharing

Di Battista lancia la piattaforma di car sharing

Dalla politica al car sharing: Alessandro Di Battista punta sui veicoli ecologici. L'annuncio fatto via social: "Obiettivo ambizioso".

È lo Stato a dover lanciare idee“. Parte da questa riflessione l’ex deputato 5 Stelle Alessandro Di Battista, per proporre il suo nuovo progetto green di car sharing. Lo rende noto in un lungo post su Facebook, dove rende nota la mission preposta e cerca collaborazioni fra professionisti e giovani: “Io sono sempre più convinto che il nostro futuro sarà l’economia della funzionalità, l’economia collaborativa, la sharing-economy […]. Investire in questo ‘settore’ sarà un modo per rafforzare lo Stato. In altre parole passare dalla vendita del mezzo alla vendita del servizioscrive.

Il progetto di car sharing di Di Battista

Nel momento in cui il governo del premier Conte è impegnato a rilanciare il Paese dopo gli Stati Generali, Di Battista si rivolge proprio allo Stato. Lo fa con una domanda che esprime un dubbio: “Siamo sicuri che aumentare il costo dei carburanti non sia l’ennesimo modo per colpire la classe media? Gli incentivi sulle auto elettriche sono un’ottima cosa ma in quanti possono davvero permettersi un’auto elettrica?” si chiede. Il Dibba risponde non da imprenditore, ma da uomo navigato nella politica: “È compito della Politica indicare una strada diversa“. Qual è la soluzione? “Io sono sempre più convinto che il nostro futuro sarà l’economia della funzionalità, l’economia collaborativa, la sharing-economy“. L’ex grillino “della prima ora” sostiene che “investire in questo ‘settore’ sarà un modo per rafforzare lo Stato. In altre parole passare dalla vendita del mezzo alla vendita del servizio“. Di Battista sta lavorando a una nuova idea con un gruppo di ingegneri: un progetto di car sharing pubblico. L’obiettivo è passare dalle auto private ai veicoli collettivi.

Di Battista e lo Stato imprenditore

L’idea del Dibba si rifà a quella paventata anni fa dallo stesso Beppe Grillo: è lo Stato che dovrebbe innescare le imprese, porsi come primo imprenditore a servizio della comunità. Ne è così convinto che da tempo – come scrive sui social – sta lavorando alla nuova società: People. Sceglie un nome inglese per la società che ha in mente, lui che il 14 giugno su Repubblica esprimeva la sua preferenza “verso i nomi italiani“. Per il pentastellato, il progetto ha un’anima green: le automobili sono elettriche, ma passano da essere mezzo a diventare un servizio. People sarà una piattaforma nazionale: Di Battista punta, cioè, a creare un’impresa pubblica. Impresa che – sia chiaro – non disdegna il profitto: “Un progetto che – ovviamente – faccia profitti” scrive “ma con lo scopo di reinvestire i profitti nel rafforzamento di questa nuova azienda di Stato e nell’ampliamento del parco auto. L’obiettivo è ambizioso: una parziale sostituzione di auto private con auto pubbliche“.

In attesa di più dettagli, questi arriveranno dopo la conferenza su Zoom che lo stesso Dibba annuncia per coloro che vorranno unirsi a questo progetto.