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Zaia fa un appello ai giovani: "Attenti, il Covid può fare ancora male"

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Luca Zaia ha invitato i giovani a tenere comportamenti responsabili perché il rischio di una reinfezione non è ancora scagionato.

Nel consueto punto stampa giornaliero contenente gli aggiornamenti sulla situazione coronavirus in Veneto, Luca Zaia ci ha tenuto a fare un appello ai giovani affinché stiano attenti e rispettino tutte le norme anti contagio. Il rischio che l’infezione torni e possa ancora fare male, ha sottolineato facendo l’esempio dei focolai sviluppatisi in altri paesi europei, è infatti presente.

L’appello di Zaia ai giovani

Dopo aver affermato che il sistema sanitario veneto sarebbe pronto nel caso dovesse esserci una reinfezione, ha invitato i cittadini alla prudenza esortandoli a scegliere le spiagge meno affollate e più distanti dal centro per evitare assembramenti. Ha poi fatto il punto sui contagi della sua regione spiegando che i tamponi effettuati sono 907.633, le persone in isolamento domiciliare 727 e i positivi totali dall’inizio dell’epidemia 19.257. Quanto invece ai ricoveri, i pazienti nei reparti generali sono 192 mentre quelli in terapia intensiva 11. I dimessi sono in tutto 3.577 e i deceduti 2.006.

Il governatore si è poi espresso sulle polemiche politiche legate all’autonomia, da sempre cavallo di battaglia suo e del Veneto. “Magari qualcuno si è offeso perché ho detto che l’italianità non passa solo per lo sventolio del tricolore ma anche per il sostegno della Costituzione, che prevede l’autonomia. Non mi sembra una frase offensiva, la ripeterei mille volte“, ha affermato rivendicando un diritto costituzionalmente definito. Zaia non ha in particolare gradito chi ha sostenuto che i difensori dell’autonomia siano poco italiani mentre chi parla di tricolore di tricolore sia da considerare italiano al 100%.

Quanto invece all’ipotesi di nuove ordinanze, ha affermato che la sua amministrazione ci sta lavorando. Non senza lanciare un invito al mondo scientifico: “Sarebbe bello che quando dice qualcosa ci dicesse anche cosa fare“.