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Scuola, regioni contro la ministra Azzolina: "Servono fondi"

Le regioni si sono scagliate contro la Azzolina

Le regioni si sono scagliate contro la ministra Azzolina per quanto concerne la riapertura delle scuole.

Sono tanti i punti su cui si discute per la riapertura delle scuole a settembre. In classe ci si deve tonare, sebbene non si sappia ancora come. Intanto le regioni si scagliano contro il ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina asserendo che occorrono fondi.

Le regioni contro la ministra Azzolina

Venerdì 26 giugno la ministra della Pubblica Istruzione, Lucia Azzolina, presenterà in Conferenza Stato-Regioni le linee guida, che devono fare riferimento al documento del Comitato tecnico-scientifico di giovedì 28 maggio, anche se ci sono aspetti che non collimano con la vita in classe in maniera del tutto palese. Mentre la ministra Azzolina ha chiesto un miliardo di euro in Consiglio dei ministri per l’edilizia scolastica e il potenziamento degli organici, dal canto loro, le Regioni chiedono monitoraggi sulle criticità delle scuole, con tavoli tecnici. In particolare, si sta discutendo su tre aspetti cruciali, che potrebbero trovare soluzione: la mascherina obbligatoria tutto il giorno, le assunzioni e la didattica a distanza. Le Regioni infatti, sottolineando che il documento del Cts risale comunque a un mese fa, potrebbero ottenere di farlo aggiornare entro il mese di settembre: in questo modo la mascherina, una volta che si sia provveduto al distanziamento dei banchi, si potrebbe togliere.

Il problema degli insegnanti

Parimenti, non va trascurato il problema dei docenti che concerne invece la possibilità di dover dividere le classi in gruppi per garantire le distanze: sarebbero totalmente insufficienti, ma i concorsi partiranno in autunno. Aumenteranno dunque le supplenze lunghe ed occorreranno fondi per i docenti e per i bidelli. C’è poi la didattica online, ulteriore strada da percorrere per il distanziamento alle superiori: le Regioni chiedono che, nel caso in cui anche solo uno studente non abbia la possibilità di collegarsi da remoto, l’intera classe debba tornare in aula.