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Azzolina: "Mai più scuola in appartamento a Scampia", ma poi ritratta

scuola in appartamento scampia

Corre ai ripari il Miur dopo la bufera scatenatasi per la dichiarazione della Azzolina su una presunta scuola in appartamento a Scampia.

Ancora polemiche contro Lucia Azzolina, titolare del Ministero dell’Istruzione. Questa volta a infuriarsi con chi ha le chiavi di casa al palazzo del Miur è il Comune di Scampia dopo le frasi pronunciate – durante la conferenza della Azzolina insieme al Premier Conte – in merito alla presunta ‘scuola in appartamento’.

Un’accusa gravissima che ha costretto il Miur a ritrattare già nella serata di venerdì 26 giugno. Perché dal Municipio del Comune campano non hanno digerito questa ‘accusa’ priva di fondamento: “A quale scuola fa riferimento il premier. Basta usare il nome di Scampia come esempio negativo” è stata la denuncia alla quale il Ministero dell’Istruzione ha dovuto rispondere, scusandosi.

Scuola in appartamento a Scampia?

Un’uscita infelice da parte della Azzolina. Ma non totalmente priva di fondamento, continuano a sostenere dal Miur. Perché sebbene l’esempio di Scampia, nello specifico, non sia corretto, resta vero il problema di una scuola in appartamento. Da Viale Trastevere emerge come siano situazioni esistenti: “ma in altri territori della stessa provincia, ad alta densità abitativa, e in altre aree del Paese”.

Si tratta comunque, fanno sapere dal Ministero dell’Istruzione, di una precisazione: “Dovuta per correttezza nei confronti della comunità scolastica e della municipalità di Scampia”. A instillare il dubbio sulle dichiarazioni della Azzolina era stato, sempre nella serata del 26 giugno, il presidente dell’Ottava Municipalità di Napoli, Apostolos Paipalis: “La scuola-appartamento di Scampia? Non so a cosa facciano riferimento e dove abbiano visto queste cose, anzi sarebbe importante conoscere la fonte e il presidente Conte dovrebbe chiarirlo”.