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Legge Elettorale, Pd e Italia Viva litigano: "Rispettare gli accordi"

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Le correnti di sinistra litigano sulla riforma per la legge elettorale: scontro Pd - Italia Viva.

Frattura insanabile tra Pd e Italia Viva? I renziani, a un anno dalla fuoriuscita dal partito dei Dem, avrebbero contestato apertamente la volontà di Zingaretti in merito alla riforma della legge elettorale. Renzi, infatti, non vorrebbe lo sbarramento al 5% e punterebbe al sistema maggioritario. Una soluzione che però non aggrada il Partito Democratico che, oltre allo sbarramento, vorrebbe il sistema proporzionale.

E il tempo stringe. Le tensioni in seno alla maggioranza mettono pressione a Giuseppe Conte che già deve guardarsi da chi vorrebbe fargli lo sgambetto (Matteo Salvini) al Senato. Per questo motivo il Premier deve anche mediare tra le parti in causa: Pd e Italia Viva devono trovare, entro fine luglio, un compromesso sulla legge elettorale.

Legge elettorale: Pd – Italia Viva

Il testo, infatti, approderà il 27 luglio alla Camera. Al momento è prevista una riforma di stampo proporzionale, con sbarramento al 5%, su cui, lo scorso gennaio, era stato raggiunto un primo accordo di maggioranza. E i Dem fanno leva sugli accordi passati: “Taglio dei parlamentari e nuova legge elettorale a garanzia della dialettica democratica”. Secondo il Partito Democratico questa presa di posizione così forte da parte di Matteo Renzi va tradotta in una paura di non arrivare al 5% con Italia Viva.

Dal canto suo, però, il senatore fiorentino e i suoi adepti spingono per un sistema maggioritario. Rilanciando l’idea del ‘Sindaco di Italia’. Intanto, il Movimento 5 Stelle sulla legge elettorale dice che rispetterà gli accordi presi. A preoccupare, però, sono Forza Italia e Leu che non vogliono lo sbarramento al 5%. Così come la Lega che punterebbe al maggioritario. La legge elettorale, dunque, rischia di rendere il mese di agosto infuocato a Palazzo Chigi.