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Governo conferma voto sul Dpcm il 14, smentita la presidente Casellati

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È confermato per martedì il voto sul nuovo Dpcm, ma il governo smentisce le frasi della presidente del Senato sulla proroga dello stato di emergenza.

Fonti di Palazzo Chigi hanno confermato per il prossimo martedì 14 luglio soltanto il voto sul nuovo Dpcm per la proroga delle norme sul contenimento del coronavirus, smentendo dunque le affermazioni pronunciate nelle ore precedenti dalla presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati, secondo cui il 14 si sarebbe votato anche per l’estensione dello stato di emergenza al 31 dicembre.

Secondo quanto riferito da Il Messaggero, sarà il ministro della Salute Roberto Speranza a dover illustrare al Senato il prossimo martedì i contenuti del nuovo Dpcm che il governo si appresta a varare. Il precedente ha infatti scadenza proprio in tale data e dunque c’è bisogno di emanarne uno nuovo fino alla fine del mese.

Scontro Governo-Casellati

Le precisazioni giunte da Palazzo Chigi arrivano dopo che la presidente del Senato si era lamentata dell’eventuale proroga dello stato di emergenza in scadenza il prossimo 31 luglio. In un’intervista rilasciata ai microfoni del Tg5, la Casellati aveva infatti affermato: “Mi auguro che il voto sia l’inizio di una democrazia compiuta, perché in Parlamento e al Senato siamo ormai gli invisibili della Costituzione.

Il cosiddetto stato di emergenza, che non può superare i 12 mesi ed è prorogabile solo per altri 12 mesi, attribuisce infatti al governo e alla Protezione Civile poteri straordinari in deroga alle disposizioni vigenti e consente all’esecutivo di governare tramite i Dpcm senza necessariamente passare attraverso l’esame del Parlamento. Proprio per questo motivo la ventilata proroga per altri sei mesi dello stato di emergenza aveva scatenato forti reazioni da parte delle opposizioni, ma anche di esponenti delle istituzioni come la stessa Casellati.

Proprio in merito all’eventuale proroga, il Premier Conte dovrebbe riferire alle Camere entro il 31 luglio, data in cui scade la precedente dichiarazione emergenziale. Il Parlamento dovrebbe quindi votare quest’altra risoluzione presentata dalla maggioranza relativa alla proroga a cui seguirà, con tutta probabilità, una dell’opposizione.

Dpcm del 14 luglio 2020

Il governo dovrebbe decidere di estendere le norme anti coronavirus in vigore dal 15 giugno, dato che l’Italia si trova ancora in una situazione emergenziale. Tra queste l’obbligo di rimanere a casa per chi ha una temperatura corporea superiore ai 37,5 gradi, il rispetto del distanziamento interpersonale nei luoghi pubblici e l’obbligo di indossare le mascherine sui mezzi di trasporto. Al decreto seguiranno poi come sempre le ordinanze delle regioni volte a restringere o allentare, ciascuna secondo la propria situazione epidemiologica, le norme stabilite a livello centrale.

Il provvedimento dovrà poi sciogliere alcuni nodi tra cui quello relativo alla quarantena per i passeggeri provenienti dai 14 Paesi raccomandati dalla Commissione Europea e quello invece dello stop ai voli diretti per i 13 stati considerati a rischio. Affinché le disposizioni entrino in vigore c’è bisogno del voto del Senato: martedì 14 luglio Palazzo Madama dovrebbe dunque esprimersi sulla risoluzione di maggioranza dopo l’illustrazione del titolare della Salute.