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Giuseppe Conte contro i Benetton: "Lo Stato non può essere loro socio"

Benetton autostrade

Per il premier Conte i Benetton "prendono in giro i familiari delle vittime del Ponte Morandi" e definisce "imbarazzanti" le proposte valutate finora.

Anche il Presidente del Consiglio è intervenuto nel dibattito sulla gestione di Autostrade per l’Italia: non è soddisfatto delle proposte valutate finora. Il premier Giuseppe Conte parla di “proposte imbarazzanti” arrivate dai Benetton e sul dossier Autostrade aggiunge: “Prendono in giro i familiari delle vittime del Ponte Morandi”.

Conte sui Benetton e Autostrade

Intervistato da La Stampa e dal Fatto Quotidiano, il premier Conte si è detto “per nulla” soddisfatto delle proposte di negoziato che la concessionaria del gruppo Atlantia ha formulato al Governo per evitare la revoca delle concessioni in seguito al drammatico crollo del Ponte Morandi. Nelle due interviste il premier prospetta l’ipotesi della revoca, che sarà decisa probabilmente nel Cdm di martedì 14 luglio.

“La mia sensazione è che Autostrade, forte dei vantaggi conseguiti nel tempo e di una concessione irragionevolmente rafforzata da un intervento legislativo, abbia scommesso sulla debolezza dei poteri pubblici nella tutela dei beni pubblici. A un certo punto Aspi si è irrigidita confidando nella caduta del mio primo Governo. Con questo nuovo Governo si è convinta forse di avere della carte da giocare e ha continuato a resistere. Solo all’ultimo si è orientata verso una soluzione transattiva, ha commentato Conte. “La verità è che la varie proposte transattive fatte pervenire da Aspi non sono soddisfacenti, ha tenuto a sottolineare.

Sabato 11 luglio “è arrivata una risposta ampiamente insoddisfacente, per non dire imbarazzante. Tutto meno che un’accettazione piena e incondizionata delle richieste del Governo”, ha ribadito. E rivolgendosi ai Benetton ha aggiunto: “Non prendono in giro il presidente del Consiglio e i ministri. Ma i familiari delle vittime del Ponte Morandi e tutti gli italiani. Non hanno ancora capito che, dopo molti mesi, questo governo non accetterà di sacrificare il bene pubblico sull’altare dei loro interessi.

Alla luce delle polemiche diffuse nelle ultime settimane, che hanno diviso la maggioranza e ottenuto lo sfavore delle opposizioni e di molti cittadini, il premier ha rassicurato: “Sarebbe davvero paradossale se lo Stato entrasse in società con i Benetton”. “Non per questioni personali, che non esistono, ma per le gravi responsabilità accumulate dal management scelto e sostenuto dai Benetton nel corso degli anni dal crollo del Morandi e anche dopo”, ha precisato.