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Covid in Veneto, Zaia: "Preoccupano i ceppi importati dall'estero"

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Luca Zaia conferma le condizioni stabili del Covid in Veneto, ma si mostra scettico sulla proroga dello stato d'emegenza fino a dicembre.

Il presidente della Regione Veneto Luca Zaia ha fornito gli aggiornamenti sulla situazione dei casi di Covid nel territorio da lui amministrando, garantendo una stabilità a livello di controlli. Preoccupano i ceppi di origine straniera e il governatore invita il Parlamento a a discutere più a fondo sulla proroga fino a fine anno dello stato d’emergenza.

Veneto, Zaia: “Covid sotto controllo”

Nella consueta conferenza stampa alla Protezione Civile, il presidente della regione Veneto Luca Zaia ha parlato in merito alla questione degli ultimi contagi covid riscontrati, tenendo alto il livello di guardia soprattutto per i ceppi stranieri.

La situazione in Veneto è stabile, sotto controllo. Ci preoccupano i ceppi dei virus portati da fuori, dai paesi esteri, come Benin, la Serbia, il Kosovo, la Macedonia, la Moldavia e il Congo“. “Bisogna che l’Oms – osserva Zaiaindichi quali sono i Paesi che hanno problemi, lo ribadiamo da tempo”. In aggiunta, avverte dell’abbassamento della fascia media di contagio: “C‘è infatti il caso di una mamma di 23 anni del Camerun con il bimbo di 6, due gemellini di 4 anni e la loro mamma, tutti infettati”.

Stao d’emergenza

In conclusione, una chiosa sulla proroga dello stato d’emergenza voluto da Conte fino a fine 2020: “Lo stato di emergenza ha un aspetto squisitamente giuridico, non irrilevante, uno sanitario su cui ci muoviamo come Regioni, e poi uno politico. Spero che questo tema sia affrontato in Parlamento“.

“Qualche collega mi dice che ha il dubbio che in questo modo non votiamo più. Non credo, ma penso che sia fondamentale coinvolgere il Parlamento, perché i poteri sono altra roba rispetto al potere giuridico e alla potestà sanitaria“, conclude Zaia.