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Mattarella a Trieste incontra Pahor: la riconciliazione sulle foibe

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Mattarella a Trieste visita con Pahor la foiba di Basovizza: un minuto di silenzio con i due presidenti mano nella mano.

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e il suo omologo Sloveno, Borut Pahor, si sono incontrati a Trieste per una visita storica che, dopo tanti anni, segna un punto di riconciliazione sulle foibe. Alle spalle ci sono le dittature di Mussolini e del maresciallo Tito, ci sono le foibe e i martiri dell’antifascismo, ci sono le terre contese, le repressioni delle minoranze, gli esuli, le identità negate. Il primo impegno dei Capi di Stato è stato a Basovizza, dove i due si sono tenuti per mano dopo aver deposto una corona nel luogo dove i partigiani jugoslavi scaraventarono nel 1945 duemila nostri connazionali. Un minuto in silenzio e un gesto di pace dal grande valore simbolico, che prova a sanare una grande ferita. È tra l’altro la prima volta che un presidente di uno Stato della dissolta ex Jugoslavia fa un visita ufficiale alla foiba. Successivamente si recheranno presso il monumento ai Caduti sloveni, un cippo che ricorda quattro giovani antifascisti slavi condannati dal Tribunale speciale per la difesa dello Stato e fucilati dal regime il 6 settembre 1930: Ferdo Bidovec, Fran Marusic, Zvonimir Milos, Alojz Valencic. Avevano fra 22 e 34 anni.

Mattarella a Trieste con il presidente Pahor

Ad accogliere il presidente Mattarella al suo arrivo c’erano il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, il presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, il prefetto di Trieste, Valerio Valenti, e il sindaco della città, Roberto Dipiazza. In Prefettura Mattarella e Pahor consegneranno allo scrittore Boris Pahor l’onorificenza di Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana e l’onorificenza slovena dell’Ordine per Meriti Eccezionali. Sarà quindi firmato un Protocollo di intesa che prevede un percorso che si concluderà con la restituzione del Narodni Dom, (Casa del Popolo), incendiato da alcune avanguardie squadriste il 13 luglio 1920, alla minoranza slovena in Italia. Nel corso della vsita i due presidenti incontreranno i rappresentanti delle comunità slovene e italiane e visiteranno il Narodni Dom. Al termine Mattarella incontrerà, presso la sede della Regione, i rappresentanti delle associazioni degli esuli.

“Di fronte a sfide come la pandemia in corso i nostri Paesi sono oggi chiamati a collaborare ancor più strettamente: confidiamo che l’ormai imminente Consiglio Europeo, attraverso strumenti consolidati e soluzioni innovative di grande respiro, sappia nuovamente dimostrare che l’Europa sa interpretare la vita dei propri cittadini e li affianca nelle difficoltà. Slovenia e Italia sapranno lavorare insieme per raggiungere anche questo importante risultato” ha sottolineato Mattarella in un intervento al Piccolo.