Continua le polemiche nate dal tweet di Beppe Grillo in cui il fondatore del Movimento 5 Stelle rimandava sul suo blog ad un sonetto di Franco Ferrari dal valore molto ambiguo. Nel testo si invitava la sindaca di Roma, Virginia Raggi, a smettere di lavorare per la Capitale in quanto i romani non la meriterebbero. “Virgì, Roma nun te merita” scrive Grillo a margine del tweet. A non piacere però è stato un passaggio del sonetto in cui si definiscono i romani come “gente di fogna”, tanto che la stessa Raggi ne ha chiesto la rimozione all’autore Franco Ferrati: “Quel ‘gente de fogna’ non mi piace. Lo so che ti riferisci a chi ruba o incendia ma, se puoi, toglilo”.
Virgì, Roma nun te merita https://t.co/3vx37oSRgw
— Beppe Grillo (@beppe_grillo) July 12, 2020
Il sonetto di Grillo sulla Roma di Raggi
La vicenda ha acceso il dibattito politico, tra sostenitori e avversari. A prendere le difese della sindaca di Roma è stato il reggente del Movimento 5 Stelle, Vito Crimi, con un post su Facebook: “Quando Virginia Raggi è diventata sindaco, Roma in ginocchio: moralmente ferita da Mafia Capitale, economicamente in crisi per la voragine nei conti causata dai suoi predecessori, paralizzata da pratiche basate sul malaffare e un mix tra lassismo e sistema clientelare. Quell’abisso è stato scalato. La città è tornata a marciare, è stata strappata al caos e all’incuria, le mele marce vengono allontanate senza riguardo. Il percorso di cura e rinascita di questa meravigliosa città deve proseguire, c’è molta strada da fare ma Roma è già tornata a vedere la luce”.
Contro il sonetto di Ferrari sono andati invece Giorgia Meloni, Matteo Salvini e alcuni esponenti di Italia Viva, Azione e del M5s stesso. “Non è chiaro – ha scritto la leader di Fratelli d’Italia – se il sonetto che Grillo ha dedicato alla Raggi sia una esortazione a non ricandidarsi come sindaco o un invito ad andare avanti. Temo che non lo sappia nemmeno lui. Quello che invece è chiarissimo è il disprezzo di Grillo per i romani. Espressioni come ‘gente de fogna’ sono inaccettabili e mi auguro che il sindaco della Capitale prenda le distanze e pretenda le scuse”. Più pragmatico il capo del Carroccio Salvini: “Roma si merita serietà ed efficienza, la Lega e i romani sono pronti a restituire alla Capitale l’onore e la bellezza perdute”. E ancora l’ex ministro Carlo Calenda: “Caro giullare di terza categoria prima ci scarichi addosso un Sindaco disastroso che ha finito di ridurre in brandelli la città e poi ci insulti? Pensi che i Romani non sappiano usare il vaffa? Vedrai il prossimo anno alle elezioni”.