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Roma, il sonetto condiviso da Grillo mette in difficoltà la Raggi

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Il sonetto di Grillo su Roma mette in una posizione scomoda la sindaca Raggi che ne chiede la modifica all'autore.

Continua le polemiche nate dal tweet di Beppe Grillo in cui il fondatore del Movimento 5 Stelle rimandava sul suo blog ad un sonetto di Franco Ferrari dal valore molto ambiguo. Nel testo si invitava la sindaca di Roma, Virginia Raggi, a smettere di lavorare per la Capitale in quanto i romani non la meriterebbero. “Virgì, Roma nun te merita” scrive Grillo a margine del tweet. A non piacere però è stato un passaggio del sonetto in cui si definiscono i romani come “gente di fogna”, tanto che la stessa Raggi ne ha chiesto la rimozione all’autore Franco Ferrati: “Quel ‘gente de fogna’ non mi piace. Lo so che ti riferisci a chi ruba o incendia ma, se puoi, toglilo”.

Il sonetto di Grillo sulla Roma di Raggi

La vicenda ha acceso il dibattito politico, tra sostenitori e avversari. A prendere le difese della sindaca di Roma è stato il reggente del Movimento 5 Stelle, Vito Crimi, con un post su Facebook: “Quando Virginia Raggi è diventata sindaco, Roma in ginocchio: moralmente ferita da Mafia Capitale, economicamente in crisi per la voragine nei conti causata dai suoi predecessori, paralizzata da pratiche basate sul malaffare e un mix tra lassismo e sistema clientelare. Quell’abisso è stato scalato. La città è tornata a marciare, è stata strappata al caos e all’incuria, le mele marce vengono allontanate senza riguardo. Il percorso di cura e rinascita di questa meravigliosa città deve proseguire, c’è molta strada da fare ma Roma è già tornata a vedere la luce”.

Contro il sonetto di Ferrari sono andati invece Giorgia Meloni, Matteo Salvini e alcuni esponenti di Italia Viva, Azione e del M5s stesso. “Non è chiaro – ha scritto la leader di Fratelli d’Italia – se il sonetto che Grillo ha dedicato alla Raggi sia una esortazione a non ricandidarsi come sindaco o un invito ad andare avanti. Temo che non lo sappia nemmeno lui. Quello che invece è chiarissimo è il disprezzo di Grillo per i romani. Espressioni come ‘gente de fogna’ sono inaccettabili e mi auguro che il sindaco della Capitale prenda le distanze e pretenda le scuse”. Più pragmatico il capo del Carroccio Salvini: “Roma si merita serietà ed efficienza, la Lega e i romani sono pronti a restituire alla Capitale l’onore e la bellezza perdute”. E ancora l’ex ministro Carlo Calenda: “Caro giullare di terza categoria prima ci scarichi addosso un Sindaco disastroso che ha finito di ridurre in brandelli la città e poi ci insulti? Pensi che i Romani non sappiano usare il vaffa? Vedrai il prossimo anno alle elezioni”.