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Stipendi Nord-Sud, De Magistris contro Sala: "Una visione alla Bossi"

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Luigi De Magistris ha criticato Beppe Sala per le sue affermazioni sulla differenza di stipendio tra Nord e Sud, paragonandolo a Umberto Bossi.

Non smettono di far discutere le affermazioni del sindaco di Milano Beppe Sala in merito alla differenza di stipendi tra dipendenti pubblici del Nord e del Sud Italia, con il primo cittadino che ha sostenuto l’opportunità di adeguare i salari al costo della vita della regione in cui si risiede in modo che tutti abbiano lo stesso potere d’acquisto. Non è d’accordo con questa opinione il suo omologo napoletano Luigi De Magistris, che nel criticare le posizioni del collega meneghino lo ha paragonato all’ex segretario leghista Umberto Bossi.

Scontro De Magistris-Sala sugli stipendi

Intervistato da Radio 24, il primo cittadino partenopeo ha affermato come quella di avere stipendi differenziati per i dipendenti pubblici del Nord e del Sud sia una visione politica degna di Bossi, a suo dire largamente diffusa tra la popolazione del settentrione d’Italia: “Stipendi diversi per i dipendenti pubblici tra Nord e Sud Italia? Siamo amici io e Beppe Sala e abbiamo un ottimo rapporto. Ma non condivido per nulla questa proposta. È una visione di Bossi e mi dispiace che sia anche sua. So che è un pensiero, non voglio dire dominante, ma molto diffuso al Nord. Ma non è quello l’approccio, soprattutto in questo momento, bisogna dare prova di grande coesione. Gli stipendi sono già molto spesso diversi tra Nord e Sud. Il Sud ha dimostrato grande solidarietà e di saper reggere molto le sorti sanitarie del Paese e non amiamo l’assistenzialismo”.

De Magistris afferma poi di non avere intenzione di tornare alle cosiddette gabbie salariali, il sistema che adeguava gli stipendi al costo della vita in 14 diverse zone d’Italia rimasto in vigore dal 1954 al 1969 e che venne abbandonato a seguito delle proteste dei sindacati che lo consideravano una norma discriminatoria: “Noi dobbiamo liberare energie chiedere allo Stato di fare la sua parte, ma essere autonomi. Vorrei un’Italia che ripartisse dalle autonomie delle città e dei territori, ma non con le gabbie salariali. Quella è una visione di Bossi e mi dispiace che sia anche di Sala. Non è così che riparte il Paese”.