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Il bollettino giornaliero sul Coronavirus? Per Sileri è "inutile"

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Pierpaolo Sileri, viceministro alla Salute, fermamente contrario al bollettino giornaliero sul Coronavirus: "Basta, è inutile!".

Il viceministro alla Salute, Pierpaolo Sileri, continua a essere una voce fuori dal coro all’interno dell’esecutivo. Non è la prima volta, infatti, che l’esponente pentastellato esterna posizioni diverse rispetto a quelle della maggioranza giallorossa. Dopo aver più volte ribadito che la seconda ondata di contagi, qualora dovesse arrivare, non sarà poi così grave come quella dello scorso febbraio, Sileri adesso si scaglia contro il bollettino giornaliero per gli aggiornamenti sul Coronavirus. Il vice di Speranza, nel corso di un’intervista concessa a Radio Cusano Campus all’interno del contenitore “L’Italia s’è desta” sottolinea tutta l’inutilità dell’aggiornamento quotidiano.

Sileri contro il bollettino giornaliero sul Coronavirus

Secondo quanto dichiarato da Pierpaolo Sileri, infatti, è sbagliato dare i dati tutti i giorni: “Meglio dare il trend settimanale”. I numeri, infatti, sono troppo bassi: “Abbiamo una media di 170 casi al giorno, la fluttuazione è minima – ribadisce il viceministro alla Salute -. Andrebbe spiegato poi chi sono queste persone positive, sono persone sottoposte a screening, sono persone che hanno fatto il test rapido e poi il tampone? E soprattutto quant’è la carica virale? Sono malati o sono solamente dei positivi? I numeri importanti sono quelli che rappresentano l’impegno del nostro servizio sanitario nazionale”.

Il dato che davvero conta è quello delle terapie intensive. Lo sottolinea, ancora una volta, Pierpaolo Sileri: “Se ogni giorno calano i ricoverati in terapia intensiva, è lì che dobbiamo esprimere la realtà dei numeri”. Per esempio, denuncia ancora il viceministro alla Salute: “L’altro giorno si è scritto che sono di nuovo aumentati i morti. Bisognerebbe valutare anche chi sono coloro che sono deceduti. Ad esempio, ci sono state persone che sono state ricoverate dopo un incidente stradale e sono poi risultate positive al Covid, in quel caso non c’è nessuna correlazione tra la malattia e la causa del decesso”.