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Chi è Luca Sostegni, fermato per il caso Lombardia Film Commission

Luca Sostegni chi è

Chi è Luca Sostegni, accusato di peculato ed estorsione sul caso Lombardia Film Commission e fermato mentre stava fuggendo in Brasile .

Le forze dell’ordine hanno fermato Luca Sostegni, commercialista con diverse accuse nell’ambito del caso Lombardia Film Commission, mentre stava fuggendo in Brasile: chi è quali sono i reati che gli vengono imputati.

Chi è Luca Sostegni

Classe 1971, Luca Sostegni è il liquidatore della società Paloschi Srl presuntamente intervenuto nella compravendita, ritenuta gonfiata, di un capannone situato a Cormano (fuori Milano) all’Immobiliare Andromeda per 400 mila euro, poi acquistato dalla fondazione di proprietà della Regione per una cifra doppia. Ad operare il suo fermo sono stati i militari del Nucleo di polizia economico finanziaria della Guardia di finanza di Milano su coordinamento della procura della Repubblica.

Le accuse mosse a Sostegni sono quelle di peculato sui fondi della Lombardia ed estorsione per aver pagato alcune persone in cambio del loro silenzio sulla vicenda.

Il caso Lombardia Film Commission

Per comprendere il suo ruolo è necessario ricostruire l’inchiesta partendo dall’acquisto, da parte della fondazione che promuove le produzioni cinematografiche in regione, dell’immobile di via Bergamo 7 a Cormano.

Nell’affare, condotto il 4 dicembre 2017 quando la LFC era presieduta da Alberto Rubba, ha svolto il ruolo di consulente il commercialista Michele Scilleri. Un’operazione che avrebbe condotto in conflitto di interessi perché in quel momento era anche l’amministratore della “Futuro partecipazioni”, proprietaria di Andromeda Srl. Proprio l’Immobiliare che poco prima aveva acquistato il capannone per la metà dei soldi dalla Paloschi Srl in liquidazione (il liquidatore era il fermato Sostegni).

Non solo, dopo la compravendita anche Andromeda finì in liquidazione e il ruolo di liquidatore fu svolto dallo stesso Scilleri. Gli 800 mila euro incassati per la vendita avrebbero però preso strade diverse secondo alcune inchieste condotte da L’Espresso e Report. Convergenti, secondo le accuse, su conti di imprenditori e soggetti considerati vicine al Carroccio.

La reazione di Salvini

Duro il commento del leader della Lega, che ha annunciato di querelare “chiunque accosti il mio nome a gente mai vista né conosciuta“. Poi l’annuncio, non privo di un riferimento alle inchieste nel mondo della magistratura: “Coi diffamatori di professione ci vedremo in Tribunale, sperando di non trovare un Palamara qualunque“.