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Scuola, i sindacati chiedono alla Azzolina più chiarezza per settembre

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La Azzolina riceve le critiche dei sindacati che chiedono maggiore chiarezza. La ministra: "Fondi e personale ci sono".

Nell’Italia che sta imparando a convivere con l’emergenza coronavirus sono ancora molto i dubbi legati alla ripartenza delle scuola a settembre, con i sindacati che chiedono alla ministra Azzolina maggiore chiarezza. “Lo abbiamo detto ieri e lo ribadiamo oggi – ha detto Francesco Sinopoli, segretario generale della FLC CGILla scuola deve ripartire in presenza, per tutte e tutti, ma a causa dei ritardi enormi e dell’incertezza sulle risorse, ci troviamo davanti al rischio concreto che a settembre la scuola riapra in molti, troppi contesti, con la didattica a distanza e con pesanti riduzioni di orario”. “Le organizzazioni sindacali hanno chiesto al Governo di fare di più e più in fretta. Nessuna polemica strumentale – ha continuato il dirigente sindacale – solo la constatazione dei fatti e dei problemi concreti da affrontare. C’è un tema centrale: le risorse finanziarie messe a disposizione per il sistema di Istruzione. Fino ad oggi non è chiaro nemmeno se il miliardo aggiuntivo annunciato dalla Ministra Azzolina c’è o non c’è. Se a settembre vogliamo ripartire con la scuola in presenza per tutti bisogna fare di più, con maggiore chiarezza, con più coordinamento e più impegno, e noi siamo pronti a fare la nostra parte”. “Bisogna dire chiaramente alle scuole se avranno a disposizione un organico aggiuntivo, di quale consistenza, e quando sarà disponibile – ha concluso Sinopoli – Si devono supportare maggiormente i dirigenti scolastici che sono alla disperata ricerca di spazi. Si deve affrontare il tema della refezione: la mensa è parte integrante del tempo scuola. Si riaprono i ristoranti e sarebbe incomprensibile se non si aprissero le mense scolastiche nelle quali sono impiegati migliaia di lavoratori che oggi sono per di più privi di ammortizzatori”.

Sindacati: più certezza sulla scuola a settembre

Pronta è arrivata la risposta della ministra Azzolina ai sindacati: “Il 14 settembre la scuola ripartirà grazie alle ingenti risorse investite dal Governo che superano i 9 miliardi: non ci sarà più nessun lockdown. La data è quella e spero che su questa data che non ci siano più dubbi, perché non si può ancora sentire che non si sa quando la scuola riapre”. “Voglio rassicurare famiglie e studenti – ha aggiunto la Azzolina, intervenuta oggi a Torino al Liceo D’Azeglio per il tavolo regionale sulle riapertura degli istituti in Piemonte – Con il ministro Franceschini stiamo cercando degli spazi per le lezioni come archivi, biblioteche, musei e anche edifici scolastici dismessi. E a inizio settembre partirà anche il recupero per gli studenti rimandati”.

“Gli organici e le risorse ci sono – ha sottolineato Azzolina – è stato approvato il Decreto Rilancio, ci sono 1,6 miliardi, un altro miliardo lo stiamo trovando“. In merito alle assunzioni di personale docente, la ministra ha detto: “Abbiamo ancora le graduatorie concorsuali del 2016, ci sono ancora le graduatorie a esaurimento, in più sono stata l’ideatrice della cosiddetta call veloce che permetterà di potersi anche trasferire di regione, volontariamente, per prendere ruoli. E poi c’è l’altro concorso straordinario che dovrà partire e permetterà la retrodatazione dei ruoli al primo settembre 2020”.

La ministra Azzolina risponde ai sindacati

Rivolgendosi direttamente ai sindacati, la titolare dell’Istruzione ha detto: “Li ho visti e ho detto che sono pronta a fare tutti i tavoli che vogliono. Sono due settimane – ha continuato la Azzolina – che aspetto che si apra il tavolo per il protocollo di sicurezza. Siamo qui per collaborare e trovare le soluzioni. Chiaramente l’apertura della scuola a settembre è una sfida difficile. Ma credetemi, io non mi risparmio, sto lavorando h24, amo la scuola e ci credo”. Faccio un appello a tutti – ha concluso la Azzolina – per riaprire la scuola a settembre è fondamentale che ciascuno di noi abbia comportamenti responsabili. Il coronavirus c’è ancora e noi dobbiamo essere prudenti. Vedere in giro persone ammassate senza mascherina o discoteche sovraffollate non aiuta. Più prudenza abbiamo oggi, più liberi saremo domani”.