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Scontro con i ristoratori, minacce e insulti contro Laura Castelli

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Insulti e messaggi minatori contro la viceministra Laura Castelli dopo l'invito ai ristoratori a "cambiare il modello di business".

Continua la querelle a distanza tra Laura Castelli e i ristoratori che hanno voluto rispondere alla viceministra pentastellata con una lettera: “Basta scuse, non tolleriamo più scivoloni”. In un servizio del Tg2 l’esponente del M5S consigliato ai ristoratori in sciopero di reinventarsi in questo periodo di difficoltà economica. Ma, oltre alle polemiche, le parole della viceministra hanno generato anche un’ondata di insulti e minacce tramite social.

Insulti e minacce

Sei una mer*a, mi auguro che tu spenda in medicine tutte le mie tasse”. “Piazzale Loreto è sempre aperto per mer*e come te”. “Sguattera, sparati, tro*a schifosa. Vai a leccare la mer*a dei migrantì, disturbata mentale”.

Sono solo alcuni dei messaggi minatori rivolti a Laura Castelli (ma nel mirino degli utenti sono finite anche altre donne della politica, da Luciana Lamorgese a Laura Boldrini).

A denunciare l’accaduto è stata la stessa viceministra pentastellata: “Da ieri ricevo questo genere di insulti, che lascio giudicare a voi. Un attacco, senza precedenti, alimentato da una campagna di disinformazione montata ad arte da quella parte di opposizione che racconta di voler collaborare, ma preferisce falsificare le mie parole, piuttosto che favorire un dibattito positivo di confronto economico e politico su un tema estremamente importante come quello del sostegno alle imprese che si vogliono innovare, cosa di cui ho realmente parlato. Questo becero modo di interpretare la politica fa molto più male al Paese, generando tensioni sociali, di quanto faccia male a me e alle persone che mi stanno accanto“.

Ristoratori contro Laura Castelli: la lettera

Arriva la risposta da parte di 500 ristoratori che attraverso una lettera hanno voluto replicare alle dichiarazioni rilasciate dal viceministro del m5S Laura Castelli.

Continua così la polemica a distanza tra le due fazioni, nonostante lo staff della viceministra abbia tentato di smentire le parole attribuitele: “I ristoranti? Chiudano. Pochi clienti, trovino un altro lavoro. Non hanno più clienti? Allora cambino mestiere. Siete in crisi? Cambiate lavoro“.

“Basta scuse e insulti”

Se si sbagliano i tempi ed i modi si fa danno. Per noi il commento del viceministro al servizio mandato in onda dal TG2 è Bocciato. Non siamo più disposti a scusare, a capire o giustificare”, questo è l’incipit della lettera.

Siamo diventati intolleranti a questi scivoloni televisivi che mettono alla gogna mediatica un intero comparto. Ci hanno dato dei pigri, dei rivoluzionari, multati e adesso anche degli incapaci“, si legge ancora nella lettera.

Nessuna conversione

I ristoratori scrivono che “da quando è cominciata l’era dell’impresa 4.0 avete propinato alle aziende digitalizzazione, robotica, e-commerce, app tecnologiche, ecologia, monopattini, delivery e tanto altro, ma nulla di tutto questo rappresenta l’essenza dei principi fondamentali della ristorazione fatto di ospitalità, accoglienza e relazione“.

In conclusione, ecco l’appello alla viceministra: “Caro ministro Castelli non abbiamo bisogno di aiuti per cambiare modo di fare le nostre attività. Non si risolve il problema invitando aziende non convertibili a convertirsi in altro. In questo momento non abbiamo bisogno di sentirci dire nulla di tutto questo, abbiamo bisogno che turismo e mobilità torni a vivere nelle nostre vie“.