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Recovery Fund: subito 20 miliardi per l'Italia per spese già effettuate

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20 miliardi a fondo perduto del Recovery Fund sarebbero già disponibili per finanziare interventi già sostenuti a partire da febbraio.

L’accordo sul Recovery Fund siglato dal Premier Conte al Consiglio Europeo prevede la possibilità di avere 20 miliardi subito disponibili per spese già effettuate a partire da febbraio 2020. Si tratta di un meccanismo di prefinanziamento pari al 10% delle somme spettanti all’Italia che prevede di utilizzare i fondi in modo retroattivo.

Recovery Fund: 20 miliardi da subito

La trattativa raggiunta prevede che al nostro paese spettino 209 miliardi, tra cui 81 a fondo perduto e 127 di prestiti. Una delle due clausole ottenute dal negoziato del governo consente l’utilizzo della decima parte del totale per interventi già messi in atto, per poi lasciare il resto del finanziamento della misure pluriennale al 2021-2022.

Quanto ai tempi dell’erogazione delle risorse del Dispositivo per la ripresa e la resilienza, il fulcro dell’intero programma, si prevede che vengano date per il 70% nel biennio 2021-2022 e per il restante 30% l’anno successivo. Fermo restando la possibilità di utilizzare 20 miliardi a fondo perduto per coprire costi già sostenuti che siano compatibili con le finalità del fondo. Tra questi, interventi volti a potenziare gli ospedali o altre spese effettuate in ambito sanitario. Per quanto riguarda invece le riforme future da mettere in campo con il denaro del Recovery Fund, l’Italia privilegerà pensioni, lavoro, giustizia, pubblica amministrazione, istruzione e sanità.

Rispetto agli altri paesi dell’Unione, all’Italia è spettata la fetta più abbondante del piano da 750 miliardi. Considerando però che le risorse dovranno poi essere recuperate dal bilancio europeo, quindi anche con un aumento dei contributi di ogni stato in base al proprio peso, il maggiore beneficio netto sarà della Spagna.