> > Il sindaco di Lampedusa: "Dichiaro io lo stato d'emergenza"

Il sindaco di Lampedusa: "Dichiaro io lo stato d'emergenza"

sindaco lampedusa stato d'emergenza

Per il sindaco di Lampedusa è necessario lo stato d'emergenza per regolare la situazione degli sbarchi.

L’emergenza sanitaria legata al coronavirus e il solito aumento del flusso migratorio dall’Africa in estate, stanno mettendo a dura a prova l’Italia e in particolar modo la Sicilia, con la piccola isola di Lampedusa da sempre primo punto di arrivo di chi ha deciso di sfidare il Mediterraneo. Una situazione, quella di Lampedusa, denunciata direttamente dal sindaco Totò Martello che ha annunciato di essere pronto a dichiarare lo stato di emergenza in maniera autonoma se il governo non dovesse prendere al più presto una posizione netta sugli sbarchi. “E’ una situazione ormai ingestibile. Se il governo non proclamerà lo Stato di emergenza per Lampedusa lo farò io. L’hotspot non è più in grado di accogliere migranti, la responsabilità di questa emergenza non può ricadere sul sindaco, sull’amministrazione comunale e sui lampedusani”.

Il sindaco di Lampedusa sullo stato d’emergenza

Oggi non ci saranno trasferimenti in traghetto verso Porto Empedocle – sottolinea il sindaco – e intanto i barchini provenienti dalla Tunisia stanno continuando ad approdare sull’isola”. In questo momento nell’hotspot dell’isola si trovano oltre mille migranti, dieci volta la capienza massima prevista. Sette barchini, sono stati bloccati stanotte nelle acque antistanti a Lampedusa, a bordo c’erano complessivamente 203 tunisini.

I migranti presenti sull’isola sono, al momento, 1.027. Un gruppo, gli ultimi arrivati, non sono stati neanche portati all’hotspot che è ormai in piena emergenza, ma è stato trattenuto sotto i gazebo del molo Favarolo. Non c’è più spazio, infatti, nella struttura di primissima accoglienza: né nell’unico padiglione rimasto operativo, che può ospitare un massimo di 95 persone, né nel cortile. La prima conseguenza della struttura in tilt è che i poliziotti, in servizio all’hotspot, hanno difficoltà a procedere all’identificazione di coloro che sbarcano. Le motovedette della Guardia costiera e della Guardia di finanza hanno avvistato e agganciato, durante la notte, barchini con un minimo di 15 persone e un massimo di 55.