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Coronavirus, Senato approva la proroga dello stato d'emergenza

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Il Senato ha approvato la proroga dello stato di emergenza richiesta dal governo guidato da Giuseppe Conte.

Il Senato della Repubblica ha approvato la proroga dello stato di emergenza richiesta dal governo guidato da Giuseppe Conte. Domani toccherà invece alla Camera dei deputati esprimersi dopo aver ascoltato le argomentazioni del Presidente del Consiglio.

Proroga dello stato di emergenza

Il Senato ha approvato con 157 voti a favore la proroga dello stato d’emergenza fino al 15 ottobre richiesta dal governo. Prima del voto il presidente del consiglio dei ministri, Giuseppe Conte, è intervenuto in Aula per spiegare i motivi della richiesta. “Benché la proroga non sia condizione di legittimità per estendere temporalmente l’efficacia delle misure in vigore, è però evidente come queste siano radicate proprio nello stato di emergenza. La proroga è una scelta inevitabile e obbligata, fondata su valutazioni meramente tecniche”. Per poi aggiungere: “La pandemia si è ridimensionata, ma non è ancora finita“.

Il premier ha quindi proseguito: “Mi permetto di dire che anche questo dibattito parlamentare dovrebbe attenersi ai profili tecnici e giuridici della decisione. Un’impropria drammatizzazione di significato potrebbe sì creare un danno all’immagine del Paese all’estero”. In merito alle accuse dell’opposizione, secondo cui il governo avrebbe chiesto di prorogare lo stato di emergenza soltanto per mantenere poteri straordinari, Giuseppe Conte ha affermato: “Questa accusa si fonda su un’evidente equivoco. La proroga non incide infatti sul potere del governo e del presidente del Consiglio di emanare decreti. Lo stato di emergenza è il presupposto di fatto, ma non la fonte di legittimazione formale“.

Il Premier ha quindi proseguito: “Mi rivolgo alle forze di maggioranza e opposizione: non credo che su queste questioni si debba ragionare sulla base di schieramenti precostituiti. Bisogna essere consapevoli che la fine dello stato di emergenza al 31 luglio farebbe arrestare il sistema di protezione e prevenzione costruito in questi difficili mesi nell’interesse della collettività, a tutela della salute. Che è precondizione per il godimento di tutti gli altri diritti. Sono state scelte difficili, ma che ci hanno permesso di superare con successo le fasi più acute dell’emergenza. Sono scelte che abbiamo sempre condiviso con il Parlamento. Spero che anche in questo caso possa maturare una convergente valutazione positiva su questo passaggio decisivo, da cui discendono importanti conseguenze per la comunità nazionale”.