Giornata chiave per Matteo Salvini che scoprirà se dovrà andare a processo, oppure no, per il caso Open Arms. Il Senato è chiamato al voto per decidere il da farsi. Intanto, l’avvocato Giulia Bongiorno fa il punto della situazione in una lunga intervista concessa a La Repubblica. La senatrice, ed ex ministra della Pubblica Amministrazione in quota Lega durante l’esecutivo giallo-verde, evidenzia come Matteo Salvini abbia fatto solo il proprio dovere di ministro: “Perseguendo l’interesse pubblico a un corretto controllo e a una corretta gestione dei flussi migratori, tutelando l’ordine pubblico. Se si votasse in coscienza ed esaminando le carte, questa vicenda si chiuderebbe domani e per sempre”.
Open Arms, Bongiorno difende Salvini
Anche perché, ribadisce Giulia Bongiorno, è importante evidenziare come l’ex Ministro degli Interni non abbia agito da solo. Ad appoggiare la scelta di Matteo Salvini nel bloccare la Open Arms c’erano anche il Movimento 5 Stelle – che adesso voterà contro al Senato – e l’attuale Premier Conte. Per questo motivo la Bongiorno sottolinea: “Nessuno vuole fare chiamate in correità, perché non ci sono reati. Ma è noto che si trattava di un lavoro di squadra, di cui tutti si vantavano anche pubblicamente. Ed era necessario un lavoro collegiale perché c’era una procedura articolata: prima si procedeva agli accordi per la redistribuzione dei migranti e poi allo sbarco”.
Per la Bongiorno, dopo i casi Gregoretti e Diciotti, ormai Salvini è diventato il ‘Re Mida del reato’. L’ex ministro della Pubblica Amministrazione spiega come quando c’è di mezzo il leader della Lega si usano due pesi e due misure: “Ciò è testimoniato da quintali di carte – denuncia ancora la Bongiorno -. Serve il rispetto della legge, sempre”. Sul voto in Senato, infine, l’avvocato si dice fiduciosa anche in vista di un eventuale processo: “Lui ha ribadito che se si trovasse di nuovo a fare il ministro continuerebbe a combattere gli scafisti e l’immigrazione clandestina”.