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Processo Open Arms: cosa rischia Salvini se viene condannato

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I rischi politici per Salvini qualora dovesse essere condannato nel processo Open Arms.

Il Senato ha votato l’autorizzazione a procedere nei confronti di Matteo Salvini per il caso Open Arms. Il leader della Lega, dunque, dovrà affrontare un nuovo dibattimento dopo quello in programma a Catania per il caso Diciotti. Due appuntamenti che rischiano di segnare, definitivamente, la carriera politica del senatore leghista. Perché, in caso di condanna, rischia di dover rinunciare a concorrere, in futuro, a posizioni elettive. Qualora Salvini dovesse essere condannato per sequestro di persona, infatti, la pena sarebbe certamente superiore ai due anni: in situazioni analoghe, anche per la presenza di minori, la condanna arriva anche a 15 anni; una situazione che renderebbe, per legge, impossibile una sua nuova candidatura.

Cosa rischia Salvini se viene condannato

Impossibile aggirare la legge Severino, entrata in vigore nel 2012: secondo quanto si esplica all’articolo 1, si prevede come condizione imprescindibile per correre alle elezioni di deputato, senatore o parlamentare europeo, nonché per essere e restare membro del governo, quella di avere una fedina penale pulita.


Qualora la condanna dovesse intervenire nel pieno di una carica politica – come nel caso Berlusconi nel 2013 – vi è l’immediata decadenza dalla medesima. Solo per quanto riguarda le cariche locali – Comune e Regione – la clausola di ineleggibilità e in questi casi di sospensione (per condanne che raggiungano i 18 mesi) entra in vigore subito dopo la sentenza di primo grado. Un rischio troppo alto per Matteo Salvini e la Lega anche in vista di una prossima tornata elettorale che dovrebbe avvenire – per scadenza naturale – nel 2023 ma non si esclude possa avvenire anche prima.