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Regione Piemonte: "No al distanziamento sui mezzi pubblici"

Piemonte distanziamento sui mezzi pubblici

"Il distanziamento sui mezzi pubblici è impossibile in Piemonte", così Marco Gabusi, assessore ai Trasporti della Regione.

Dopo il pasticcio del governo in merito alla revoca del distanziamento sui treni prima revocato e poi reimposto, arriva un’altra tegola per quanto riguarda i pendolari che utilizzano i mezzi pubblici. Nello specifico la Regione Piemonte, tramite l’assessore ai Trasporti della Regione, Marco Gabusi, ha fatto sapere che il Piemonte non è nelle condizioni di eliminare il distanziamento a bordo dei mezzi pubblici, come previsto dall’ordinanza del ministro Speranza”. “Ci faremo sentire presso il governo – ha aggiunto l’assessore all’Ansa – affinché la situazione venga sanata. Abbiamo migliaia di utenti che rimarranno a piedi, che non potranno svolgere la loro attività lavorativa e non potranno nemmeno andare in vacanza”. Ricordiamo che in Piemonte il distanziamento sui treni regionali non esiste più dal 10 luglio.

Il distanziamento sui mezzi pubblici in Piemonte

“Sabato, in poche ore due Ministri hanno detto due cose opposte rispetto al distanziamento a bordo dei mezzi pubblici. Siamo rimasti a dir poco basiti – aggiunge l’assessore Gabusi – In questo momento stiamo aspettando un parere della nostra avvocatura per interpretare l’ordinanza del ministro Speranza, anche se noi sembra piuttosto chiara”. “Come Regione abbiamo avuto la possibilità di eliminare il distanziamento a bordo e lo abbiamo fatto: in Piemonte dal 10 luglio infatti non esiste più il distanziamento sui treni regionali – ricorda -. Due giorni fa, invece, il quadro cambia drasticamente: con l’ordinanza il Ministro ci dice sostanzialmente che coloro che vogliono eliminare il distanziamento devono chiedere il parere del comitato tecnico scientifico nazionale. E non solo per l’Alta Velocità: così è scritto nell’ordinanza. Aspettiamo ancora il parere della nostra avvocatura, ma a questo punto mi sembra evidente la direzione da prendere: non siamo nelle condizioni di eliminare il distanziamento a bordo – ribadisce – Chiaramente non ci basta fare i notai o gli avvocati di ciò che prescrive il governo, per cui ci faremo sentire presso il Ministero delle Infrastrutture e la Presidenza del Consiglio dei Ministri affinché questa situazione venga sanata”.

“Siamo sempre stati collaborativi con il governo e siamo convinti che scelte di questo tipo vadano condivise cercando di comprendere quali sono le ricadute sul territorio – conclude -. Immaginiamoci a settembre con la ripresa delle scuole: cosa capiterà? Se non avremo la possibilità di fare il pieno carico dei mezzi, il trasporto pubblico scolastico non potrà essere garantito”.