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Il Parlamento chiude per ferie nonostante lo stato di emergenza

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Il Parlamento se ne va in ferie per 18 giorni. La proroga dello stato di emergenza non fa rinunciare la politica al privilegio della vacanza.

Sarà chiuso per 18 giorni il Parlamento italiano. Il periodo di ferie si riduce sensibilmente rispetto al passato per via dell’emergenza Covid. Eppure, quest’anno tutti avevano dichiarato – da destra a sinistra – che non avrebbero usufruito delle ferie come testimonia una nota di Palazzo Madama dello scorso giugno. Era la stessa Casellati, presidente del Senato, ad affermare che: “Il Paese ha bisogno di risposte immediate… e il Senato non si tirerà indietro”. Da venerdì 7 agosto e fino al 31, dunque, il Parlamento chiude nonostante la proroga dello stato di emergenza.

Il Parlamento chiude per ferie

Come scrive La Repubblica, nell’edizione cartacea del 6 agosto, quest’anno però si tornerà prima a lavoro: “Va precisato, ad onore del vero, che quest’anno i lavori nelle commissioni ricominceranno lunedì 24 agosto e che pertanto i tempi delle ferie si accorciano. Calcolando: diciotto giorni di vacanza se il parlamentare ha un impegno in commissione, se no quasi quattro settimane”.

La notizia viene commentata dal capogruppo alla Camera della Lega, Massimiliano Romeo, che spiega però come: “Alla fine c’è solo Ferragosto, perché il 18, un martedì, c’è da incardinare il decreto Agosto, e il lunedì successivo le commissioni. Quindi vado in vacanza sì, ma a due ore da Roma”. Anche Mariastella Gelmini, la capogruppo di Forza Italia, dopo essere stata tra le più convinte a dover proseguire i lavori parlamentari anche nel mese di agosto, se ne è andata a Taormina: “Saltata la commissione speciale sul Recovery Fund, si possono fare pochi giorni, lo stretto indispensabile”.

Sembrano comunque tramontati gli anni in cui le aule di Camera e Senato prolungavano la pausa estiva ben oltre i 30 giorni. Unica eccezione nel 2019, quando la crisi del governo gialloverde costrinse deputati e senatori a tornare dalle vacanze in fretta e furia, per sentire il 20 agosto le comunicazioni del premier in Aula.