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Bonus 600 euro, quando la Meloni diceva: "Le verifiche si fanno dopo"

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Lo scorso marzo Giorgia Meloni chiedeva che i bonus per le vittime dell'emergenza coronavirus venissero dati subito senza aspettare verifiche.

Continua la polemica sul bonus da 600 euro ottenuto da alcuni deputati e consiglieri regionali durante l’emergenza coronavirus, con diversi esponenti sia della maggioranza che dell’opposizione che in queste ore stanno manifestando la propria indignazione. Tra questi anche la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni, che nei suoi post social sulla vicenda parla esplicitamente di squallore, riferendosi ai parlamentari che hanno approfittato della mancanza di restrizioni previste dal bonus, ma che lo scorso marzo auspicava aiuti immediati senza senza verifiche di sorta.

Bonus, le parole della Meloni a marzo

In suo post dello scorso marzo, quando l’emergenza coronavirus era ancora nelle sue fasi iniziali, Giorgia Meloni affermava infatti come bisognasse semplificare le procedure d’accesso agli aiuti, in modo tale da dare un po’ di respiro alle famiglie rimaste senza reddito a causa del lockdown: “Bisogna dare subito 1000 euro con un semplice click a chiunque ne faccia richiesta (meglio online) direttamente alla propria banca”.

La segretaria di FdI aggiungeva inoltre come fosse necessario snellire le procedure burocratiche in tal senso evitando di fare verifiche di sorta, posticipando queste ultime alla fine dell’emergenza: “Si stabilisce in modo semplice chi ne ha diritto come sostegno, chi come prestito, chi non ne ha diritto, ma le verifiche si fanno dopo, finita l’emergenza. Intanto zero burocrazia e zero perdite di tempo. 1000 euro a chi dichiara di averne bisogno. Subito!”. La stessa assenza di verifiche che però viene oggi criticata da coloro che si mostrano indignati per la vicenda dei bonus.