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Bonus ai deputati, vicepresidente Inps: "I nomi non li so e non li farei"

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La vicepresidente dell'Inps non sa i nomi dei deputati che hanno richiesto il bonus da 600 euro: per lei la colpa è stata di chi ha scritto il decreto.

La vicepresidente dell’Inps Marialuisa Gnecchi è intervenuta sul caso dei cinque deputati che hanno richiesto il bonus da 600 euro per le partite iva durante il lockdown. Ammettendo di non sapere i loro nomi, ha affermato che se anche li sapesse non li farebbe perché crede che a pronunciarsi debba essere il Garante della privacy.

Vicepresidente dell’Inps sul bonus ai deputati

La donna ha spiegato che in presenza di una legge che consente l’erogazione della prestazione, l’Istituto di Previdenza non può far altro che procedere. Ha pertanto invitato, invece che a colpevolizzare quest’ultimo, a riflettere su come sono stati costruiti i bonus e soprattutto sulle correzioni possibili. Quanto all’opportunità da parte dei deputati di presentare la richiesta, ha parlato di un problema di etica e responsabilità individuale. Secondo lei a farsi avanti dovrebbero quindi essere i diretti interessati.

La Gnecchi non ha poi mancato di definire i bonus a pioggia un’ingiustizia, proprio perché in molti casi non vengono messi vincoli e si presentano casi di cittadini che se ne approfittano. Con il decreto di marzo per esempio la volontà del governo è stata quella di aiutare tutti e subito. “Ma per fare in fretta non c’è stata nessuna selettività“, ha evidenziato.

Secondo lei chi ha scritto la legge avrebbe dovuto usare i Codici Ateco che indicano il ramo di attività e agire in questo modo: se il negozio è chiuso il bonus c’è, se il negozio è aperto il bonus non c’è. La selettività è però arrivata solo a maggio.