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Renzi: "Vaccino sia obbligatorio. Bonus deputati? Tridico si dimetta"

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Secondo Matteo Renzi, a differenza di quanto ritiene il Premier Conte, il vaccino anti coronavirus dovrà essere obbligatorio.

In un’intervista al Corriere della Sera Matteo Renzi ha espresso la necessità che il vaccino anti coronavirus sia obbligatorio, a differenza di quanto aveva affermato il Premier Conte due giorni prima. Secondo quest’ultimo lo strumento dovrebbe invece essere a disposizione e non imposto.

Renzi: “Vaccino sia obbligatorio”

Il leader di Italia Viva non ha dubbi e ha ritenuto scontato il fatto che, quando arriverà, il vaccino dovrà essere assolutamente obbligatorio. “Con tutto quello che abbiamo passato che facciamo? Lasciamo la libertà di scelta e chiudiamo tutti in casa altri tre mesi?“, ha retoricamente chiesto. Ha poi ribadito che i vaccini non sono un optional e che non appena ce ne sarà uno riconosciuto contro l’infezione tutti lo dovranno fare: “Altrimenti che senso ha?“. Un tema che aprirà dunque un confronto all’interno della maggioranza dato che il Presidente del Consiglio, soltanto 48 ore prima, si era espresso in maniera opposta.

Matteo Renzi è anche intervenuto sulla vicenda dei cinque deputati che hanno richiesto il bonus da 600 euro per le partite iva durante il lockdown. A suo dire essi hanno compiuto un gesto meschino togliendo denaro a chi ne aveva davvero bisogno: “Una vergogna totale“. D’altro canto si è detto colpito dal “clima populista di caccia alle streghe che l’Inps ha instaurato. Dire e non dire, annunciare e non smentire, far circolare notizie false“. Il riferimento è all’insinuazione che uno dei parlamentari coinvolti fosse del suo partito, cosa che lui ha smentito. A tal proposito ha invitato il presidente Tridico a pensare alle proprie dimissioni definendolo totalmente impreparato e incompetente dopo gli errori fatti su cassa integrazione e misure per gli autonomi.

Quanto alla tenuta del governo, il senatore ha spiegato che andrà avanti soltanto se sarà in grado di fare le cose giuste per il paese. Dopo aver dichiarato di non aver chiesto alcun rimpasto come da alcuni vociferato (si ipotizzava Maria Elena Boschi all’Istruzione), ha sottolineato la sua volontà di dare una mano per arrivare al 2023 e eleggere il successore di Mattarella.