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M5S: via libera da Rousseau a doppio mandato e alleanze coi partiti

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Gli iscritti alla piattaforma Rousseau hanno autorizzato i consiglieri del M5S a derogare sul doppio mandato e ad allearsi coi partiti tradizionali.

Via libera da parte degli iscritti alla piattaforma Rousseau del M5S al doppio mandato per i consiglieri comunali e alla possibilità di allearsi con i partiti tradizionali nel corso della tornata elettorale del 20-21 settembre 2020.

M5S: sì da Rousseau a doppio mandato

Questo il testo del primo quesito sottoposto dal Movimento: “Sei d’accordo a impegnare il Capo Politico ed il Comitato di Garanzia a modificare il cosiddetto mandato zero, escludendo dal conteggio del limite dei 2 mandati elettivi, un mandato da consigliere comunale, municipale e/o Presidente di Municipio?“. Il regolamento dei pentastellati prevede infatti che un politico non possa ricoprire la stessa carica per più di due volte. Con il voto positivo però gli iscritti hanno concesso una deroga che permetterà, soltanto ai consiglieri comunali, di ricandidarsi anche se hanno già svolto l’incarico per due mandati considerando il primo come “mandato zero“.

In questo modo sarà consentito, tra gli altri, a Virginia Raggi di proporre nuovamente la sua candidatura per Roma. “Perdere persone che abbiano maturato una tale esperienza come Virginia sarebbe suicida“, aveva scritto Di Maio in un lungo post su Facebook.

Ok anche alle alleanze

Questa invece la seconda richiesta: “Sei d’accordo con la proposta del Capo Politico di valutare, sentito il Comitato di Garanzia, la possibilità di alleanze per le elezioni amministrative, oltre che con liste civiche, anche con i partiti tradizionali?“. Secondo le regole del Movimento Cinque Stelle la forza politica può allearsi a livello locale con liste civiche ma non con i partiti tradizionali. Con questo voto che ha dato esito positivo saranno però possibili anche alleanze con il Partito Democratico.

Sulle due votazioni era intervenuto l’ex leader del M5S Luigi di Maio il quale aveva annunciato che avrebbe votato sì ad entrambi i quesiti perché nutre fiducia nei confronti dei territori. Inoltre per lui sarebbe ragionevole dare la possibilità ad un sindaco pentastellato di continuare a portare avanti l’esperienza già maturata nella propria città. Questo consentirebbe infatti di dare continuità a un lavoro, di non lasciare progetti in sospeso e non dover ricominciare ogni volta da capo.