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Il compenso per scrutatori del referendum del 20 e 21 settembre 2020

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Qual è il compenso per gli scrutatori per il referendum sul taglio dei parlamentari del 20 e 21 settembre 2020.

Si avvicina la data del referendum del 20 e 21 settembre sul taglio dei parlamentari e come spesso accade, quando c’è odore di elezioni, in molti iniziano a chiedersi quale sia il compenso degli scrutatori. Ebbene, anche per il prossimo referendum confermativo in tanti saranno chiamati a ricoprire questo ruolo che li impegnerà per due giorni pieni di tornata elettorale oltre alle giornate dedicate al montaggio/smontaggio seggio.

Come diventare scrutatori

Per poter ricoprire il ruolo di scrutatori al prossimo Referendum del 20 e 21 settembre 2020 bisogna rispettare alcuni requisiti che sono stabiliti dal Ministero dell’Interno. Anzitutto, bisogna possedere la cittadinanza italiana e aver compiuto la maggiore età; inoltre, è necessario godere dei diritti civili e politici; essere in possesso almeno della licenza di terza media ed essere iscritto alle liste elettorali del proprio Comune di residenza. Chi possiede tutti i requisiti può procedere all’iscrizione all’albo degli scrutatori del Comune.

Non può ricoprire la carica di scrutatore chi non rispetta almeno uno dei requisiti sopra predetti. Ma non solo, perché tra i motivi di esclusione si segnala anche: l’essere dipendente del Ministero dell’Interno; appartenere alle Forze Armate; essere segretari comunali; essere tra i candidati alle elezioni per le quali si svolge la votazione.

Iscriversi all’albo degli scrutatori

Per poter fare lo scrutatore, come già evidenziato, è necessario essere iscritti a un apposito albo del proprio Comune di residenza: l’iscrizione può essere effettuata entro il 3 novembre di ogni anno. La domanda di iscrizione può essere fatta di persona presso l’ufficio elettorale del Comune oppure in forma telematica (via Pec). La domanda deve indicare i propri dati anagrafici e il titolo di studio oltre a un’autodichiarazione in cui si attesta l’assenza dei motivi di esclusione.

Compenso scrutatori referendum 20 e 21 settembre

La domanda che tutti si pongono? Facile: qual è il compenso degli scrutatori per il referendum? Per questa figura il compenso può variare a secondo della tipologia di elezione, dall’importanza del seggio e dal numero di schede da controllare.

Per il referendum confermativo (ovvero quello del 20 e 21 settembre) il compenso è di 104 euro, a cui si aggiungono altri 22 euro per ogni altra consultazione che avviene lo stesso giorno (ci sono le Regionali e alcune amministrative). Insomma, per il Referendum sul taglio dei parlamentari si andrà a guadagnare qualcosina in meno rispetto alle politiche (in quel caso il compenso è 215 euro e 25 euro per ogni altra votazione contemporanea).

Ai fini fiscali, però, è importante evidenziare come questi importi non costituiscano reddito e perciò non debbano essere inseriti nelle dichiarazioni dei redditi. Infine, il lavoratore dipendente che viene scelto come scrutinatore ha diritto ad un giorno di riposo retribuito per la domenica in cui si tiene il referendum e anche a uno o due giorni di assenza retribuita se questa è necessaria ad allestire/smontare il seggio.