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La deputata Aiello lascia il M5s: "Non mi rappresenta più"

deputata Aiello lascia il M5s

La deputata Aiello lascia il M5s che continua a perdere pezzi importanti in Parlamento.

Verrebbe da dire “ci risiamo”. Un’altro pezzo del blocco parlamentare del M5s ha deciso di lasciare la propria forza politica per incompatibilità con ciò che il Movimento stesso è diventato. Si tratta della deputata Piera Aiello che ha comunque comunicato di voler continuare la sua attività parlamentare. Dopo essere entrata a far parte della Commissione Giustizia e della Commissione Parlamentare Antimafia, la Aiello che è anche testimone di giustizia, ha messo in chiaro di non volersi “candidare per nessun posto apicale, ma di voler portare un sano contributo in difesa delle suddette categorie, spesso, per non dire sempre, abbandonate negli anni dai Governi di turno”. “Affermo ciò – continua – perché nella mia trentennale lotta alla mafia tante promesse sono state fatte, e non mantenute, il che ha peggiorato sempre più la condizione di testimoni, collaboratori e imprenditori, quindi dell’intero popolo italiano, cui è stata soffocata la voce per aver avuto voglia affermare la verità e la giustizia”.

La deputata Aiello lascia il M5s

Nelle parole della Aiello poi un elogio a quello che il Movimento ha rappresentato per lei: “Tante sono le cose dette da Gianroberto Casaleggio, che condivido appieno e che hanno contribuito alla mia decisione di entrare in questa grande famiglia. Chiunque avesse deciso di candidarsi in nome di questi ideali avrebbe dovuto essere un cittadino modello, giusto e osservante delle regole e delle leggi e con una fedina penale limpida. Solo in questo caso il Movimento mi avrebbe rappresentata, anche perché negli anni si era battuto in nome della verità, della giustizia e della legalità affiancando i testimoni di giustizia e addirittura accompagnandoli e ascoltandoli in commissione parlamentare antimafia. Ma se ad oggi mi trovo a scrivere tutto ciò è perché, in due anni, di questi ideali non ho visto attuare neanche l’ombra”.

“Non nascondo l’amarezza – conclude la deputata – per tutto il lavoro che ho fatto, non solo in questi due anni da deputato ma anche negli anni quale semplice testimone di giustizia, lavoro vanificato da persone che non solo non si sono mai occupate di antimafia con la formazione adeguata, ma che non hanno ascoltato il mio urlo di dolore che non è altro che la voce di migliaia di persone che non hanno modo di farsi ascoltare e che io mi pregio di rappresentare”.