> > Referendum taglio dei parlamentari: il voto per i fuori sede

Referendum taglio dei parlamentari: il voto per i fuori sede

referendum voto fuori sede

Referendum sul taglio dei parlamentari in programma domenica 20 e lunedì 21 settembre 2020: come funziona il voto dei fuori sede?

Domenica 20 e lunedì 21 settembre tutta l’Italia sarà chiamata a esprimersi, con un referendum confermativo, sul taglio dei parlamentari. Un appuntamento elettorale che, in realtà, si sarebbe dovuto tenere lo scorso 29 marzo ma che a causa della pandemia mondiale da Covid-19 è stato rimandato di qualche mese. In un periodo difficile a livello sanitario, ove il Coronavirus continua a far da padrone il mondo, in molti preferiranno non mettersi in viaggio pur avendo il “dovere” di esercitare il proprio diritto di voto. Ed è per questo, dunque, che molti fuori sede si troveranno lontano dal proprio Comune di appartenenza in occasione del referendum sul taglio dei parlamentari. Come poter ovviare a questo problema?

Il voto per i fuori sede al Referendum

Anzitutto, bisogna andare a evidenziare chi sono coloro i quali vengono riconosciuti, a livello giuridico, come fuori sede. Studenti e alcune classi di lavoratori non rientrano in questa casistica. Chi ha la residenza lontano dal proprio domicilio, dunque, dovrebbe rientrare nella propria sede per poter votare. Almeno che non si tratti di figure che ricoprano cariche quali militari, forze armate, naviganti. Oppure, possono votare in qualità di fuori sede coloro i quali sono ricoverati in strutture ospedaliere (è il caso di persone positive al Covid) oppure che siano membri dell’ufficio elettorale di sezione.

Per gli altri lavoratori e studenti fuori sede, dunque, così come alle politiche, anche in occasione del Referendum è necessario rientrare a casa. Ma c’è un ‘palliativo’ che può aggirare questa norma: per poter votare nel seggio lontano dal proprio Comune di appartenenza basterà richiedere una delega come rappresentante di lista così da poter votare fuori sede.

Come funziona

Come farà, dunque, l’elettore fuori sede a esercitare il suo diritto di voto al Referendum? La legge prevede che, per coloro i quali vengono identificati come rappresentanti di lista, le designazioni vadano presentate al Comune di riferimento, il venerdì precedente l’inizio delle operazioni di voto. Il rappresentante di lista, in occasione del Referendum, ha inoltre il diritto ad astenersi dal lavoro durante le giornate di voto, al riposo compensativo e diritto al voto presso il seggio cui viene designato come rappresentante del lista per il referendum.

Devono presentarsi al seggio, però, muniti della delega, del certificato elettorale e della carta d’identità, dichiarare al Presidente di voler esercitare l’opportunità del diritto di voto nello stesso seggio. Inoltre, per il Referendum sul taglio dei parlamentari, a differenza di tutte le altre tipologie di elezioni, non esistono collegi elettorali su base provinciale, ma un unico collegio nazionale. Quindi i componenti del seggio (compresi i rappresentanti di lista) possono essere iscritti alle liste elettorali di qualsiasi comune d’Italia essendo la Nazione collegio elettorale unico.