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Referendum taglio dei parlamentari: i pro e i contro

Referendum taglio dei parlamentari pro e contro

I pro e i contro dell'ipotetico taglio dei parlamentari su cui gli italiani si esprimeranno in occasione del referendum del 20 e 21 settembre.

Il 20 e 21 settembre gli italiani saranno chiamati a dire la loro sul taglio dei parlamentari con un referendum confermativo su cui i cittadini si dividono. Quali sono dunque i pro e i contro della fazione del sì, e quali quelli del no?

Referendum taglio dei parlamentari: i pro e i contro

Il tasto sui cui spesso i partiti spingono affinchè i cittadini scelgano per la riduzione dei parlamentari è senza dubbio quello dei costi della politica. Fattore che senza dubbio esiste, ma che si lega a considerazioni di giustizia distributiva della ricchezza o, alle volte, di punizione nei confronti di chi ci governa. Optare per il taglio dei parlamentari potrebbe invece voler dire effettuare una grande opera di semplificazione dell’attività parlamentare, una possibile migliore selezione della classe politica e un avvicinamento della stessa ai cittadini.

Di contro c’è senza dubbio la minore rappresentanza da intendersi come il numero di cittadini rappresentati da un singolo eletto che con il taglio passerebbe dall’attuale 1/64 mila a 1/101 mila. Questo significa un parlamentare eletto ogni 101 mila cittadini (il calcolo è fatto sulla base dei 60,4 milioni di italiani stimati da Eurostat, 2018).

Anche chi opterà per il no ha, senza dubbio, delle tematiche da portare a sostegno della propria tesi. Anzittutto c’è il concetto della rappresentatività dei cittadini di cui si è già parlato in precedenza. In quest’ottica una riduzione della classe politica porterebbe ad elevare ancor di più la stessa e di conseguenza a farne una vera elitè lontana dai cittadini. Sul tema delle semplificazioni, i sostenitori del no ritengono che queste possano essere messe in atto senza dover per forza tagliare il numero dei rappresentanti politici, ma semplicemente agendo con riforme più puntuali sulla legge elettorale e sui regolamenti parlamentari. C’è poi l’aspetto pratico della produttivà del Parlamento che, se ridotto nei suoi membri, potrebbe subire dei profondi rallentamenti causati proprio dal sovraccarrico dell’attività su ogni singolo parlamentare.