> > Speranza: "Lettera di Salvini? Degna di un leader piccolo"

Speranza: "Lettera di Salvini? Degna di un leader piccolo"

Speranza Lettera Salvini leader piccolo

"Salvini è un leader piccolo", la risposta di Speranza al leghista dopo la lettera che accusava il governo.

Il ministro della Salute Roberto Speranza alla festa de Il Fatto Quotidiano ha commentato la lettera di Matteo Salvini pubblicata sul Corriere della Sera nella quale il leader della Lega attacca senza mezzi termini un ipotetico piano segreto del governo sul coronavirus, di cui sarebbero stati tenuti nascosti parte degli atti. “La lettera di Salvini – ha detto Speranza – è sbagliata perché divide l’Italia e dà l’idea di un leader piccolo che mette dinanzi gli interessi di parte rispetto a quelli del Paese”.

Speranza: “Salvini è un leader piccolo”

Nella lettera del segretario del Carroccio i toni non sono stati di certo leggeri: “Il presidente del Consiglio si è presa l’enorme responsabilità di non condividere ufficialmente le informazioni nemmeno con i presidenti di Regione (…) più passa il tempo e più emergono dettagli inquietanti sull’azione del governo”. Il ministro della Salute, replicando a Salvini, ha spiegato: “Questo studio (quello indicato dal segretario della Lega, ndr) a me è stato presentato dal delegato delle Regioni. La persona che me l’ha presentato è stato un esponente della Lombardia, che come è noto non appartiene alle forze che sostengono il nostro governo. Io gli dico grazie perché quello studio ci è servito. Lo dico con serenità: la posta in gioco è così alta che non possiamo metterci a fare giochetti sullo scarico di responsabilità”, ha aggiunto il ministro.

“In questi mesi – ha sottolineato Speranza – non ho mai polemizzato con nessuno, nemmeno oggi: non inseguo i leader di opposizione sul terreno dello scontro. Siamo di fronte a un fatto troppo grande per portarlo nel solito teatro dei nostri scontri politici. Il governo – ha concluso il ministro – non ha mai disposto alcuna secretazione su alcun atto, è stata una scelta del Cts perché si trattava di un documento con ipotesi molto variegate, per non diffondere allarme per un verso ma anche perchè il range di ipotesi al vaglio era molto ampio. La valutazione è stata quella di non rendere pubblico uno studio ancora in corso, con un range di ipotesi larghe e differenti, difficili da rendere pubbliche”.