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Conte indagato a Trento per attentato alla Costituzione e abuso d’ufficio

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Il Premier Conte risulta indagato a Trento insieme a sei ministri sulla gestione dell'emergenza coronavirus: è atteso il 17 novembre.

Nonostante le richieste di archiviazione avanzate, il Premier Giuseppe Conte risulta ancora indagato a Trento per la gestione dell’emergenza coronavirus. Il giudice per le indagini preliminari lo attende in Tribunale nella giornata di martedì 17 novembre 2020.

Conte indagato a Trento

I reati che vengono contestati al Presidente del Consiglio dei Ministri sono quelli di attentato alla Costituzione (articolo 283 del codice penale), abuso d’ufficio (articolo 323) e violenza privata (articolo 610). Accuse provenienti da più soggetti che non hanno accettato la decisione di attuare il lockdown nazionale impedendo loro si svolgere le attività quotidiane e minando diritti costituzionalmente garantiti. Per i denuncianti il Premier e il governo non avrebbero rispettato la Costituzione e avrebbero abusato dei loro poteri privando i cittadini della libertà personale, sulla libera circolazione e sulla fruizione della libertà religiosa.

A giugno il pubblico ministero del Tribunale di Trento aveva proposto l’archiviazione, ma il giudice per le indagini preliminari Claudia Miori vuole comunque interrogare Conte. Il 17 novembre, dopo aver ascoltato le sue ragioni, deciderà se mandarlo a processo o archiviare definitivamente il suo caso. Anche lo studio legale Polacco di Roma si era schierato contro la richiesta di archiviazione.

Oltre al Premier risultano indagati anche sei membri del governo che hanno condiviso con lui le scelte attuate durante l’epidemia. Si tratta del ministro di Luciana Lamorgese, Roberto Speranza, Roberto Gualtieri, Lorenzo Guerini, Luigi Di Maio e Alfonso Bonafede.